Torna l'incubo del raduno delle baby gang a Peschiera: un 2 giugno di risse e violenze

Torna l'incubo del raduno delle baby gang a Peschiera: un 2 giugno di risse e violenze
VERONA - È allarme sul lago di Garda, in particolare nella zona di Peschiera, in provincia di Verona, per un possibile raduno non autorizzato che potrebbe tradursi in...

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VERONA - È allarme sul lago di Garda, in particolare nella zona di Peschiera, in provincia di Verona, per un possibile raduno non autorizzato che potrebbe tradursi in risse e scontri. Lo scorso anno, il 2 giugno, si era registrata una vicenda simile: sul web era scattato il tam tam che ha portato bande di giovani, tra cui molti minorenni e di origine straniera, a darsi appuntamento per dare vita a risse apparentemente senza motivo, giungendo in riva al lago dalle città del nord sull'asse Milano-Verona. A inizio maggio su TikTok è ricomparso l'invito a un nuovo raduno di giovani, sempre a Peschiera e in occasione del 2 giugno.

A darne notizie era stata la sindaca del comune gardesano, Orietta Gaiulli, ricordando proprio il rischio replica di quanto successo nel 2022, quando Peschiera si trasformò in un campo di battaglia invaso da centinaia di giovanissimi, che si resero responsabili di risse, lesioni, violenze. Alcune ragazze che erano salite sul treno di ritorno da Gardaland avevano raccontato di essere state molestate da un gruppo di coetanei, saliti a Peschiera e diretti in Lombardia.

Lo spettro di nuovi incidenti pare non spaventare la sindaca Gaiulli che per un anno intero si è dedicata a coinvolgere tutte le parti in causa: non solo forze dell'ordine ma anche tutte quelle realtà che a vario titolo lavorano per l'integrazione degli immigrati di seconda generazione e per la prevenzione di atti di bullismo e vandalismo. «Già un paio di settimane fa - aveva spiegato a fine maggio - ho mandato una Pec alle Prefetture e alle Questure di Milano, Brescia e Bergamo, con l'intento di sollecitare la loro attenzione sulla data del 2 giugno. Ho spiegato come ci fosse il rischio di un ripetersi degli eventi dello scorso anno. Ho chiesto a loro ausilio e aiuto».

Il tema è stato subito al centro del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, nel quale il Prefetto di Verona Donato Cafagna ha confermato i servizi di controllo e presidio del territorio sono già rinforzati. Servizi che in queste ore stanno dando i primi risultati. Mentre il monitoraggio del web è costante su tutte le piattaforme social, a scopo preventivo sono già stati segnalati alla Digos cinque giovani intenzionati a partecipare con modalità violente all'appuntamento.

Oggi sono state eseguite le perquisizioni a carico dei cinque, con l'ausilio delle Digos di Milano, Vicenza e Rovigo. Si tratta di tre giovani italiani e quattro stranieri, tra 16 e 26 anni, due dei quali residenti a Verona. Tre sono già noti alle forze di Polizia per essersi resi responsabili di vari reati e per gravitare all'interno delle baby gang. Sono stati convocati i loro genitori come responsabili delle loro azioni. 

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Il Gazzettino