Racket delle bici, preso il ladro seriale: colpi da Mirano a Jesolo

Racket delle bici, preso il ladro seriale: colpi da Mirano a Jesolo
Secondo il giudice per le indagini preliminari che ha firmato il via libera al carcere, quella di Eduard Chirita - 19 anni, mestrino, membro della baby gang che aveva imperversato...

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Secondo il giudice per le indagini preliminari che ha firmato il via libera al carcere, quella di Eduard Chirita - 19 anni, mestrino, membro della baby gang che aveva imperversato su Mestre e Venezia tra il 2018 e il 2019 - è una «spiccata propensione a delinquere» iniziata quando era ancora minorenne e sublimata nel rosario di furti di biciclette nei garage messi uno in fila all'altro la scorsa estate. Trenta colpi spalmati tra la prima terraferma veneziana, Mirano e Jesolo per un insieme di ventinove vittime che hanno denunciato ai carabinieri come il proprio box auto fosse stato aperto e le biciclette fatte sparire. Alcune recuperate, mentre quelle di maggior pregio rivendute. Violazione di domicilio e furto le accuse che hanno portato Chirita a Santa Maria Maggiore, stesse accuse costate i domiciliari al suo complice, Cosmin Pirlicasa, mestrino, diciannovenne e con un pedigree poliziesco che iniziava a ingrossarsi.


GLI ARRESTI
Chirita e Pirlica sono stati arrestati ieri mattina a chiusura di un'indagine condotta dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Mestre e coordinati dalla procura veneziana. L'inchiesta era partita dopo che a gennaio avevano iniziato a verificarsi una serie di furti e di tentativi di scasso nei garage con i ladri che - una volta entrati nei box - si concentravano soprattutto sulle biciclette. Colpi in serie, anche una trentina in una notte tra quelli andati a segno e quelli rimasti solo dei tentativi.
Numeri impressionanti che avevano spinto i militari dell'Arma a dare il via a indagini sempre più approfondite con le quali inchiodare i due, le stesse indagini diventate poi la spina dorsale dell'ordinanza con cui il gip di Venezia ha dato il via libera agli arresti dei diciannovenni mestrini.
L'ipotesi - sostengono i carabinieri - è che parte dei soldi racimolati con la vendita delle biciclette più pregiate venissero poi spostati su altre attività, tra le quali lo spaccio di marijuana a coetanei e minorenni: decine di cessioni accertate che avvenivano per lo più nei parchi pubblici di Mestre. E a casa di Chirita i militari hanno trovato pochi grammi di marijuana oltre a telefoni cellulari nonostante il diciannovenne avesse su di sé un avviso orale del questore che gli impediva di usare il cellulare.


I PRECEDENTI
Se Pirlicasa era stato arrestato il 30 gennaio per dei furti ma non aveva altro sulla propria fedina penale, l'ultimo arresto di Chirita è del 30 ottobre, quando era stato trovato con tre etti di hashish. Quel giorno Chirita stava già violando un obbligo di dimora per una vicenda simile di pochi mesi prima. Ad agosto i carabinieri avevano scoperto il suo piccolo giro di spaccio nella zona di via Fratelli Bandiera. I militari e i cani antidroga della polizia locale lo avevano sorpreso con un amico, un giovane moldavo conosciuto ai tempi della baby gang, a confezionare su una scrivania mini dosi di marijuana. Chirita era stato arrestato anche a marzo per resistenza a pubblico ufficiale per non aver rispettato l'ordine del questore di non utilizzare lo smartphone. A notarlo con il telefonino appiccicato all'orecchio erano stati dei poliziotti che quando lo avevano fermato per un controllo erano stati aggrediti a calci e pugni. Nell'ordinanza eseguita ieri dai carabinieri di Mestre, il gip lo descrive parlando di «pericolosità sociale» e «impressionante numero» di precedenti di polizia figli di una giovane carriera criminale iniziata nel 2015 quando, da minorenne, aveva rapinato un pakistano.


Secondo gli investigatori in passato era uno dei migliori amici di Valerio Angelo Alesini, il diciannovenne che ha patteggiato 3 anni e 10 mesi in quanto boss della banda di Altobello. Alesini era stato arrestato il 29 maggio 2019 con altri sei ragazzi, tra maggiorenni e minorenni, mestrini e veneziani, componenti di tre gruppi e accusati di aver stretto l'intera città in una morsa di terrore fatta di rapine, pestaggi violenti, minacce. Di quel gruppo faceva parte anche Eduard.
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Il Gazzettino