La situazione in Veneto va alleggerita. Lo ha confermato ieri, nel Question Time, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, rispondendo a Montecitorio sulle...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Situazione delicata emersa l’altro giorno con il prefetto Mario Morcone, capo del settore Immigrazione del Viminale sulle quote stabilite nella Conferenza Stato-Regioni. «Lo abbiamo ribadito noi - dice l’assessore veneziano alla Coesione sociale, Simone Venturini - e lo ha confermato lo stesso Morcone. In Veneto abbiamo già dato. Morcone lo ha riconosciuto e ha aggiunto che occorre intervenire su altre Regioni». In attesa del nuovo incontro Stato-Regioni previsto il 19 gennaio durante il quale si incontreranno il ministro Marco Minniti e il governatore Zaia, ora scoppia un altro fronte.
Ed è quello del piano di riparto condiviso tra Anci e Palazzo Chigi sbandierato durante la riunione veneziana e che ha messo in imbarazzo i vertici regionali dell’associazione. «Siamo molto perplessi su questo piano - attacca Maria Rosa Pavanello, presidente veneto di Anci - Perplessità legate al fatto che finora mai abbiamo potuto visionare questa proposta. Certo, potrebbe trattarsi di un piano che potrà risolvere la questione dei grandi assembramenti, ma il progetto potrebbe creare un clima di scontro sociale nei comuni che non vedono di buon occhio l’accoglienza diffusa». Così, di fronte a questo malessere, ora scatterà l’offensiva di Anci Veneto, al quale si è unita l’Unione Province del Veneto (Upv) per un incontro con i rispettivi vertici nazionali per discutere il Piano di riparto. «Noi chiediamo una maggiore incidenza del servizio Sprar (servizio richiedenti asilo) e non altre formule. La distribuzione diffusa è possibile - avverte Pavanello - se ci saranno garanzie da parte dello Stato su certezza di espulsione, tempi rapidi di risposte sulle richieste asilo; sul coinvolgimento in lavori di pubblica utilità e nessuna possibilità di ricorso al “no” alla richiesta di asilo». Ed è in questo quadro che va inteso il sopralluogo della Commissione ministeriale d’inchiesta sui fatti di Cona promossa per il 19 e il 20 gennaio nella cittadina veneziana, dalla parlamentare Pd, Sara Moretto, con la richiesta di un approfondimento sulla questione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino