QUINTO - È bufera politica a Quinto sulla vicenda dei nove partigiani uccisi dai tedeschi in ritirata il 29 aprile 1945 lungo la Noalese, alle porte di Quinto. Un episodio...
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Ieri il presidente provinciale dell'Anpi, Umberto Lorenzoni ha scritto una lettera aperta al sindaco di Quinto, Mauro Dal Zilio, e al consigliere della civica "Quinto Damani", Dino Brunello, per stigmatizzare alcuni passaggi della discussione consiliare del 12 aprile. La lettera di Lorenzoni è stata sottoscritta dai consiglieri di "Quinto Futura" Elio Mantino e Luciana Borghetto. A Lorenzoni non è andata giù l'affermazione del consigliere Brunello secondo il quale i nove partigiani "sono morti da fessacchiotti".
Dice il presidente dell'Anpi: «L'affermazione è stata fortemente contestata dal consigliere Borghetto, ma ribadita con leggerezza del sindaco Dal Zilio che si è dichiarato concorde con il consigliere Brunello. Un'espressione vergognosa per un amministratore pubblico che qualche giorno dopo ha commemorato il 70 anniversario della Liberazione». Secca la smentita del sindaco Dal Zilio: «Non mi permetterei mai di offuscare la memoria di nove giovani morti per un ideale. Non ho mai dette quelle bestialità. Il libro di Camillo Pavan ha contribuito a chiarire alcune circostanze sull'episodio dello scontro armato. Il 25 aprile abbiamo commemorato il 70 della Liberazione proprio davanti al cippo della Noalese che ricorda i partigiani caduti». C'e un particolare della seduta consiliare del 12 aprile destinato a far discutere. Sembra che l'infelice affermazione di Dino Brunello "sono morti da fessacchiotti" sia stata pronunciata a microfoni spenti a conclusione del dibattito consiliare. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino