Quinto referendum su separazione Venezia-Mestre: Brugnaro non ci sta

Quinto referendum su separazione Venezia-Mestre: Brugnaro non ci sta
VENEZIA - Il quinto referendum sulla separazione tra Venezia e Mestre non va giù al sindaco lagunare Luigi Brugnaro, che invita la Regione «a ripensarci», e ad...

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VENEZIA - Il quinto referendum sulla separazione tra Venezia e Mestre non va giù al sindaco lagunare Luigi Brugnaro, che invita la Regione «a ripensarci», e ad attendere il pronunciamento del Tar sugli approfondimenti giuridici chiesti da Cà Farsetti. Ieri intanto il Consiglio Regionale ha deciso che al voto si recherebbero solo i residenti nel Comune, non quelli della città metropolitana. «È una follia - sottolinea Brugnaro, fortemente contrario alla consultazione - il Consiglio regionale si è espresso e ha indicato alla Giunta la strada da seguire qualora decidesse di indire il referendum per la separazione tra Venezia e Mestre. Il mio invito è che ora in Regione ci ripensino e aspettino almeno gli approfondimenti giuridici richiesti, che potrebbero bloccare tutto perché, essendo Venezia Città metropolitana, in base alla legge Delrio, l'unico a poter chiedere che il Comune venga diviso è il Consiglio comunale di Venezia». Brugnaro ha quindi ribadito la sua opinione: «Se questo non dovesse accadere si costituirà un comitato trasversale, inclusivo, per il No alla separazione, che coinvolgerà tutte le forze vive della città. Sarà una campagna elettorale che scenderà nel merito specifico delle questioni referendarie. Il 22 ottobre, qualora si dovesse andare al voto, la scelta sarà solo tra chi vuole e chi non vuole dividere Venezia da Mestre. Separare Venezia da Mestre e creare due Comuni diversi è una follia e lo dimostreremo con i numeri alla mano. Presenteremo un dossier con il disastro economico che rappresenterebbe per il centro storico, le isole, il Lido ma anche per la Terraferma e per il rilancio di Porto Marghera».
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Il Gazzettino