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MESTRE - «È un balla fotonica. Con la stampa non parliamo e sì, non mi può disturbare». Ivan Pellin, capo storico dei Panthers risponde ruvido. Poi però accetta di parlare. «Noi con questa cosa qui non c’entriamo nulla e lo confermano gli attestati di solidarietà che ci stanno arrivando da tutta Italia. Sì, siamo ultras ma non siamo delinquenti, non abbiamo mai usato armi, non abbiamo mai aggredito e non lo faremo mai».
Il malumore e il disappunto del portavoce dei supporter della Reyer sono collegati a un episodio di tifo violento che si sarebbe consumato a Torino mercoledì scorso, durante le partite del Frecciarossa Final Eight, e che si è diffuso in particolare attraverso i social e il passaparola.
Sul tavolo degli imputati quattro presunti sostenitori orogranata che avrebbero studiato a tavolino un’aggressione a danno dei “colleghi” trentini dell’Aquila Basket, arrivati nella città della Mole per assistere al quarto di finale di Coppa Italia fra i bianconeri e Milano, mentre in serata era in programma la sfida Reyer-Pistoia sempre all’Inalpi Arena.
«Noi a Torino non siamo nemmeno andati» incalza sempre Pellin, che rigetta con forza qualsiasi coinvolgimento dei Panthers.
La sortita sarebbe avvenuta in un bar a ridosso dell’impianto sportivo, con i veneziani che avrebbero cominciato a provocare verbalmente i trentini, quattro o cinque del gruppo Zìdiosi, per poi passare alle vie di fatto.
LA VITTIMA
«Non penso proprio che ad agire siano stati i Panthers - dichiara la vittima - quello che è successo è grave. Ci lecchiamo le ferite mi auguro che non se ne parli più. Per me il capitolo è chiuso, si volta pagina. Ho anche una vita oltre al basket e sinceramente tutto questo clamore mi ha distratto dal lavoro e non giova a nessuno».
Di più l’appartenente ai Zìdiosi non ha voluto dire. Si è limitato ad aggiungere che non è stata presentata alcuna denuncia e che nessuno ha intenzione di farlo e che da tre giorni il suo telefono continua a squillare. «Lo ripeto basta, non ne voglio più sapere».
Eppure ormai il danno è fatto. Sui social trentini la notizia continua a tenere banco. Sul suo profilo fb, “Trust Aquila Trento” - associazione di tifosi, proprietaria del 40% delle quote di Aquila - “dimostra la sua vicinanza e si schiera dalla parte dei Zìdiosi, attaccati da alcuni tifosi ultras dell’Umana Reyer Venezia ieri sera (mercoledì, ndr) a Torino. Ora più che mai ci teniamo a condannare qualsiasi forma di violenza. Il basket e il sostegno alla propria squadra dovrebbero generare svago, divertimento, spensieratezza. La rivalità sportiva è accettabile e ammessa, al contrario di violenze verbali e fisiche che superano qualsiasi limite e finiscono col rovinare quella che dovrebbe essere una passione sana. Non dobbiamo inoltre dimenticare che questo sport è seguito anche da molti giovani che hanno bisogno di un esempio totalmente opposto a quello che queste situazioni danno. Un abbraccio e un augurio di pronta guarigione a chi è rimasto coinvolto e ferito”. Da quanto si è potuto accertare le forze dell’ordine né torinesi né lagunari sarebbero state informate dell’accaduto.
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