Venezia, quattro quintali di vongole fantasma: multa al pescatore

Venezia, quattro quintali di vongole fantasma: multa al pescatore
VENEZIA - Quattro quintali di vongole certificate ma, in realtà, ne aveva il doppio: una differenza che è costata duemila euro di multa al comandante veneziano di...

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VENEZIA - Quattro quintali di vongole certificate ma, in realtà, ne aveva il doppio: una differenza che è costata duemila euro di multa al comandante veneziano di un'imbarcazione da pesca. Il fatto è successo lunedì, nel corso di un controllo che i carabinieri della motovedetta della compagnia di Chioggia hanno condotto tra le barche ormeggiate agli Alberoni. Un controllo di routine, in questo periodo di festeggiamenti natalizi, in cui i prodotti ittici sono molto ricercati e quindi salgono di prezzo invogliando anche qualche compravendita non regolare. E proprio della corretta commercializzazione dei prodotti ittici si stavano occupando i carabinieri che hanno controllato diverse barche.

Quattro quintali di vongole fantasma

Una di queste aveva, ancora da scaricare, sul ponte di coperta 28 ceste contenenti complessivamente circa 800 chili di vongole di mare (Chamelea Gallina). Quando, però, i militari, hanno chiesto al comandante della barca di esibire i documenti di accompagnamento, questi ha mostrato un documento per il trasporto dei lotti di molluschi bivalvi vivi sul quale erano indicati solo 400 chilogrammi. Il restante prodotto ittico - pari ad altri 400 chili, per un valore commerciale, al consumatore finale, stimato in circa 2mila euro - è risultato non tracciato e privo di documentazione sanitaria che ne attestasse la provenienza e la zona di pesca. In queste condizioni non c'è solo l'aspetto fiscale del commercio irregolare, ma anche quello sanitario, in quanto le vongole potrebbero provenire da zone considerate inquinate ed essere, quindi, dannose per la salute umana, o da aree nursery che dovrebbero essere preservate dall'interferenza umana per assicurare la riproduzione della specie. Un aspetto, quest'ultimo, sul quale la legislazione europea è particolarmente stringente. Le vongole sono state sottoposte a sequestro amministravo e rigettate in acqua per consentire il ripristino del ciclo vitale.

L'UDIENZA

A proposito di pesca e regole non rispettate, l'altro giorno è cominciata in aula bunker a Mestre l'udienza preliminare a carico di 118 persone e 4 società, accusate a vario titolo di aver preso parte a un sistema di illegalità diffusa nella pesca delle vongole. Tra i reati contestati dal pm Giorgio Gava, l'associazione per delinquere finalizzata al danneggiamento (per i pescatori) o alla frode nell'esercizio del commercio e alla ricettazione (per chi ha ricevuto e messo in commercio i molluschi pescati abusivamente). In udienza hanno chiesto di costituirsi parte civile Regione, Wwf ed Ecoistituto, mentre le difese hanno sollevato svariate eccezioni. Il giudice per l'udienza preliminare, Antonio Liguori, deciderà a gennaio. Sul processo, però, pesa la prescrizione, ormai prossima, ma soprattutto le recenti assoluzioni relative ad un procedimento analogo di qualche tempo fa. Non a caso, stavolta nessun imputato ha chiesto riti alternativi. Tutti puntano all'assoluzione.
 

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Il Gazzettino