Concessionaria fantasma, maxi condanne per le truffe sulle auto di lusso

Delle indagini si è occupata la Polizia Stradale di Rovigo
ROVIGO - Le truffe seriali sulle vendite delle auto di lusso incentrate sulla “concessionaria fantasma” di Occhiobello, dove venivano messe in mostra varie Bmw,...

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ROVIGO - Le truffe seriali sulle vendite delle auto di lusso incentrate sulla “concessionaria fantasma” di Occhiobello, dove venivano messe in mostra varie Bmw, principalmente X4, Range Rover e Porsche, in realtà prese in leasing o a noleggio, “vendute” ai clienti, attirati dai prezzi vantaggiosi ma che si ritrovavano poi a piedi, un giro di raggiri che aveva fruttato guadagni illeciti per oltre 600mila euro è costato quasi un quarto di secolo di carcere alle sei persone che si trovavano a processo. In tutto, 24 anni e 8 mesi, che si sommano ai 7 anni e 6 mesi degli altri quattro arrestati che avevano scelto la via dei riti alternativi.

La sentenza di primo grado è stata pronunciata nel pomeriggio dal collegio del Tribunale di Rovigo presieduto da Angelo Risi: Alberto Vallese, 54 anni di Jesolo, coinvolto anche nell’indagine per la truffa della concessionaria Ok Auto di Chioggia e con altri precedenti specifici, è stato condannato a ben 9 anni; Vanni Pieretto, 48 anni di Mogliano, la sua compagna Eugenia Craciun, 45 anni, originaria della Romania, e Marcello Boschelli, 57 anni, di Cosenza sono stati invece condannati a 4 anni ciascuno; Mario Zanchetta, 60 anni, di Jesolo, a 2 anni con la sospensione condizionale della pena; Alessandro Bernardi, 58 anni, di Pescara a 1 anno e 8 mesi. Vallese, per il quale è stata rigettata l'istanza di sostituzione della custodia ai domiciliari e che resta quindi in carcere, è stato condannato anche al pagamento di 237.900 euro di risarcimenti alle 12 vittime costituite parte civile, oltre alle spese legali, e di 10mila euro ad una tredicesima vittima, in solido con Boschelli. Vallese oltre alle singole truffe ed alle appropriazioni indebile, rispondeva, con Pieretto, Craciun e Bernardi del reato di associazione per delinquere.

Il meccanismo iniziale del raggiro era quello delle più classiche truffe online: annunci di auto di lusso in vendita a prezzi stracciati. In questo caso, però, a rendere tutto più credibile, il fatto che le macchine venissero anche mostrate fisicamente, nella concessionaria Ev Auto di via Eridania, a Occhiobello. In realtà erano prese in prestito o affittate solo per il tempo necessario a farle vedere, senza targa, alle vittime, alle quali veniva spiegato che il prezzo così basso era dovuto al fatto che fossero di importazione e che si trattava di un'occasione da non perdere. Per questo veniva subito fatto firmare un contratto di vendita, con tanto di false pratiche della Motorizzazione.

Proprio l'anomalia sull'immatricolazione di una Bmw nel marzo del 2020 ha messo in moto l'articolata indagine “Viralcars” della Polizia stradale di Rovigo, che attraverso intercettazioni e pedinamenti in mezza Italia, ha poi portato, il 6 aprile dello scorso anno, all'emissione di dieci ordinanze di custodia cautelare in carcere e una ai domiciliari, disposte dal giudice per le indagini preliminari Raffaele Belvederi nei confronti di 11 dei 18 indagati, per i quali ha poi chiesto il giudizio immediato. La concessionaria era stata chiusa ed era completamente scomparsa a maggio 2020, per l'appunto poche ore dopo una “visita” della Stradale.

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Il Gazzettino