Vaccino contro il Covid, la quarta dose è un flop: Veneto al quintultimo posto, Fvg al decimo

Vaccino contro il Covid, la quarta dose è un flop: Veneto al quintultimo posto, Fvg al decimo
La lettera è stata recapitata a tutti i presidenti, quindi anche a Luca Zaia e Massimiliano Fedriga. Pure a Nordest i tassi di adesione alla vaccinazione anti-Covid, molto...

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La lettera è stata recapitata a tutti i presidenti, quindi anche a Luca Zaia e Massimiliano Fedriga. Pure a Nordest i tassi di adesione alla vaccinazione anti-Covid, molto alti all'inizio della campagna, sono infatti crollati con la quarta dose: secondo gli ultimi dati disponibili, aggiornati a ieri mattina, la copertura media rispetto alla platea immunizzata con tre iniezioni è pari a 0,66% in Veneto (quintultimo in Italia) e a 0,89% in Friuli Venezia Giulia (decimo).

Covid, quarta dose: chi deve farla?

Va ricordato che il secondo booster non è previsto per tutti, ma per le persone immunocompromesse, gli ultra 80enni, gli ospiti delle case di riposo e i soggetti deboli fra i 60 e i 79 anni. Anche considerando i soli fragili, comunque, la partecipazione a livello nazionale non va oltre l'11,16%, al punto che il Governo ha deciso di sollecitare le Regioni a fare di più.

Vaccino, sulla quarta dose l'Oms è cauta: «I dati sono ancora limitati»

Aumenta la circolazione del virus


La circolare è firmata da Giovanni Leonardi, segretario generale del ministero della Salute, e dal maggior generale Tommaso Petroni, direttore dell'Unità per il completamento della campagna vaccinale. «L'evoluzione del quadro epidemiologico scrivono mostra una aumentata circolazione del virus Sars-CoV-2 con varianti caratterizzate da maggiore diffusività e minore gravità di espressione clinica. In Italia, in particolare, l'infezione impatta su una popolazione quasi completamente vaccinata, tutelata da una risposta anticorpale che protegge comunque rispetto allo sviluppo della malattia grave, come testimoniato dall'andamento dei ricoveri ospedalieri per Covid».

Anziani più esposti


Gli anziani e gli ammalati sono però più esposti «al rischio di sviluppo di malattia grave», tanto che le indicazioni ministeriali comprendono proprio la quarta iniezione, in quanto «ogni intervento di rafforzamento immunitario contribuisce a incrementare le difese». Tuttavia viene riscontrata «una ancora insufficiente adesione alla schedula vaccinale proposta, che delinea il rischio concreto di lasciare esposti allo sviluppo di malattia grave i soggetti più vulnerabili», aggiungono Leonardi e Petroni. «Questa evenienza, oltre a compromettere la salute dei singoli chiosano , mette sistematicamente a rischio le strutture ospedaliere, impegnate, attualmente, nel recupero del trattamento delle patologie differite causa pandemia».



I bollettini quotidiani mostrano numeri sempre più risicati. Quello diffuso ieri dal Veneto, ad esempio, segnala solo 627 somministrazioni, di cui appena 15 prime, 36 seconde e 576 terze. Il resoconto di Palazzo Chigi sulle quarte conferma la tendenza al flop: finora ne sono state effettuate soltanto 28.770 in Veneto e 9.731 in Friuli Venezia Giulia. Per pesarne l'esiguità, vale la pena osservare la stratificazione anagrafica, a cominciare dagli over 80 che rientrano appieno fra le categorie a rischio: i dati comunicati da Venezia indicano 20.943 iniezioni su una platea di 375.784 anziani (5,57%), quelli trasmessi da Trieste ne certificano 7.832 su 108.929 (7,19%), sotto la media nazionale.


Quarta dose: il compito delle Regioni


Di qui il sollecito del Governo alle Regioni, su tre fronti. Il primo: «Rafforzare con immediatezza le campagne di informazione pubblica sulla utilità delle dosi aggiuntive, declinate per fasce di popolazioni a rischio». Il secondo: «Coinvolgere direttamente e senza indugi i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta nella campagna vaccinale». Il terzo: «Rafforzare da subito il sistema della chiamata attiva dei singoli cittadini interessati alla somministrazione». Quest'ultima è la strada imboccata ad esempio dal Piemonte e dall'Emilia Romagna, attraverso sms e telefonate dalle Ulss agli interessati. Non a caso i tassi rilevati in queste due regioni sono i più alti d'Italia: mediamente 4,11% a Torino e 2,67% a Bologna, con punte rispettivamente del 30,39% e del 22,38% fra gli ultra 80enni. «Le principali evidenze sulla sicurezza ed efficacia della quarta dose di vaccino anti Covid-19 provengono da Israele e dal Regno Unito», annotano Leonardi e Petroni, specificando che le stime preliminari dell'Istituto superiore di sanità «suggeriscono l'importanza della somministrazione della quarta dose alla popolazione anziana e/o fragile». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino