JESOLO «Vicini a Mary e Gianni». E' il testo del cartello appeso alla vetrina del bar Comida, il locale che si trova a due passi da piazza Milano e che era stato...
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LE VOCI DEI GESTORI
«La volontà del Comune dice Enrico Perdon, titolare di uno storico market di piazza Mazzini di fermare certe situazioni è condivisibile, ma lo scorso anno con lo stesso divieto era consentita la vendita di alcolici per uso domestico in contenitori sigillati, ora non è più possibile. Per colpa di poche persone che creano problemi, ci rimettono tutti: le attività, che hanno un crollo di fatturato, e quei clienti che vorrebbero acquistare delle bottiglie di vino o di birra semplicemente per berle nel loro appartamento o per portarle a casa dopo aver terminato la vacanza. Per molti ospiti risulta difficile comprendere questo divieto».
CONFCOMMERCIO
E sulla questione è intervenuto nuovamente anche Alberto Teso, delegato comunale di Confcommercio, che difende il ruolo delle attività: «L'imprenditore privato spiega Teso - non ha alcuna facoltà di intervenire su quanto succede fuori dal locale, e rischia di macchiarsi a propria volta di reati quali la violenza privata o l'esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Ricordo che fino a pochi anni fa avevamo coordinato, come Confcommercio, l'assunzione di guardie giurate pagate degli esercenti delle vie centrali di Jesolo per controllare che a notte inoltrata, quando è del tutto assente la forza pubblica, non vi fossero episodi violenti o anche solo di disturbo. Siamo stati formalmente richiamati dall'autorità di pubblica sicurezza, che ha giustamente ricordato come le guardie giurate possano vigilare solo sui beni di proprietà privata, non certo sull'ordine pubblico. Oggi, invece, ci vengono imposte delle figure dalle caratteristiche quantomai nebulose e indefinite come gli steward, il cui mai chiarito ruolo dovrebbe in qualche modo sopperire alle carenze dell'autorità in tema di sicurezza pubblica».
Per questo sono stati sollecitati sì maggiori controlli ma senza penalizzare le attività: «Come uomini, imprenditori e cittadini di un paese libero conclude il delegato di Confcommercio - ci rifiutiamo di accettare rimpalli di responsabilità o accuse generiche ed ingiustificate. Ognuno deve fare il proprio dovere». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino