Grande visibilità a CasaSanremo, Bottacin: «Cambiamo nome alla provincia, meglio chiamarla Belluno Dolomiti»

Il Pelmo, uno dei monti simbolo delle Dolomiti bellunesi
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BELLUNO - Bel botto di visibilità a CasaSanremo. Tra pastin, gelato, formaggi, zuppe d’orzo ed immagini delle nostre fantastiche montagne. Ecco che, partendo dal successo ottenuto nella Città dei fiori, l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin tira fuori dal cassetto un’idea vecchia di 13 anni. Provò a lanciarla nel 2010, quando tenne il timone di Palazzo Piloni: modificare – o meglio integrare - il nome, passando da Provincia di Belluno a Provincia di Belluno Dolomiti. «Perché non rimettere in campo quella progettualità? Alla proposta, allora, l’intero Consiglio provinciale votò all’unanimità per provare ad aggiungere il nome Dolomiti».

LA STORIA

Lo aveva da poco fatto Confindustria di Belluno (oggi, per l’appunto, “Confindustria Belluno Dolomiti”), presieduta all’epoca da Valentino Vascellari. «Fu lui a spingerci in questa direzione», tiene a precisare Bottacin. Era il 2009. A Roma, a fare da sponda forte nel seguire l’iter previsto affinché l’idea diventasse realtà, c’erano – oltre ai due parlamentari leghisti, il senatore feltrino Gianvittore Vaccari e il deputato bellunese Franco Gidoni – nientepopodimeno che il ministro degli interni Roberto Maroni.

A ROMA

«Il mio rapporto diretto era con lui». Bottacin parlava con Maroni della questione. «Fu lui ad indicarmi i vari passaggi. Primo di tutti: dovevo mostrare compattezza, ovvero ottenere l’unanimità da parte dei consiglieri», precisa l’ex presidente provinciale, ripercorrendo la vicenda. Sarebbe seguito l’invio della richiesta: «Dopo la verifica da parte dei suoi uffici, si sarebbe passati per la Commissione affari costituzionali e quindi in Parlamento. Il percorso non era semplice, ma avevamo il supporto tecnico di un importante giurista di fama nazionale disposto ad indicarci la strada».

A PALAZZO PILONI

Il primo passo fu fatto: unanimità dal Consiglio provinciale. Cosa non scontata, dato che la minoranza non era certo facile da convincere, con Sergio Reolon, Claudia Bettiol, Irma Visalli, tanto per fare tre nomi. Votarono a favore di un’idea leghista. «Perché venne compreso che non si trattava di una proposta politica, ma territoriale» commenta Bottacin: «Ovviamente per questa aggiunta “Dolomiti” venni attaccato duramente dal presidente della Provincia di Bolzano, Luis Durnwalder». Poi finì tutto dentro al cestino, seguendo la caduta di quella legislatura provinciale. Bottacin a casa e commissario prefettizio a Palazzo Piloni.

IL RILANCIO

Una idea che si arenò e che si vorrebbe far ripartire, pensando anche ai Giochi Olimpici. Ora Bottacin parte da due dati di fatto: «Il nostro territorio, su un palcoscenico importante come Sanremo, ha avuto visibilità e apprezzamento, grazie anche al sostegno economico da parte della Regione Veneto. Abbiamo trasmesso verso l’esterno il legame tra la provincia di Belluno e le Dolomiti. Ed è geograficamente inconfutabile, come ricordai allora rispondendo agli attacchi di Durnwalder, che i due terzi delle Dolomiti si trovano in provincia di Belluno». Bottacin si rivolge all’attuale Consiglio provinciale. Chiede, quindi, di valutare l’ipotesi di riprendere in mano quella progettualità che, nel 2010, vide il forte appoggio del territorio e di numerose associazioni, a partire da Confindustria Belluno.

IL LOGO

Se l’idea del cambio di nome naufragò prima di poter iniziare il viaggio verso Roma, una piccola modifica si riuscì a portarla in porto: «Quella del logo, a cui si aggiunse la parola Dolomiti». Palla, dunque, che passa all’attuale presidente della Provincia, Roberto Padrin: «Ne parlerò con lui alla prima occasione», conclude Bottacin.

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Il Gazzettino