Portello disturbato dalla movida, aumenteranno i controlli

Le serate al Portello piacciono molto ai giovani ma i residenti sono disturbati
PADOVA - Saranno intensificati i controlli della polizia in zona Portello durante le serate della movida. È l’esito dell’incontro avvenuto giovedì nella...

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PADOVA - Saranno intensificati i controlli della polizia in zona Portello durante le serate della movida. È l’esito dell’incontro avvenuto giovedì nella sede di piazzetta Palatucci tra il questore Antonio Sbordone e tre residenti della zona, in rappresentanza dei cittadini. «Sull’argomento sto cercando di dare una mano – ha detto Sbordone – la polizia si occupa di illeciti, possiamo implementare i servizi in questo senso, ma qui c’è un problema di gestione del fenomeno. Quello che posso fare è dare una mano a ricomporre i pezzi, lavorare per trovare una quadra e far interloquire i cittadini con il Comune e l’Università. Non parliamo, comunque, di “mala movida” perché non ci sono risse o accoltellamenti, c’è un fenomeno di disturbo che va affrontato. Intanto implementeremo i controlli».


 

TRAFFICO BLOCCATO
I residenti presenti all’incontro hanno tenuto a precisare che non si sentono in contrapposizione con gli studenti, anzi, «se sono una risorsa, come spesso vengono definiti, trattiamoli come tale dando loro uno spazio per la socialità – precisa Alessandra Castellini – noi adulti dovremmo dare l’esempio e non lasciarli al caso. Abbiamo avuto finalmente l’impressione di essere ascoltati davvero. Abbiamo fatto presente tutte le problematiche della situazione, il fatto che il traffico viene bloccato e la pericolosità di questo perché se dovesse transitare un’ambulanza non riuscirebbe a passare. Molti di noi sono costretti a lasciare l’auto lontana dal garage perché sono talmente tante le persone ammassate che fisicamente non riescono nemmeno a spostarsi». Il questore ha anche chiesto l’opinione dei residenti sull’efficacia degli Street tutor: «Il fenomeno è sproporzionato perché si possa risolvere con dei volantini - sottolinea Castellini – non è colpa loro, per carità, li vediamo che vanno tra i ragazzi ma la situazione è più grave di ciò che l’amministrazione comunale pensa. Per questo apprezziamo l’attenzione che il questore ci ha riservato, finora siamo stati accusati di lamentarci e basta. Finalmente siamo stati ascoltati, siamo pronti a metterci a un tavolo con Comune e Università, come proposto dal questore, per parlarne».


L’ultimo mercoledì sera è stato uguale agli altri. I residenti del Portello parlavano di diecimila persone assiepate tra la piazza e i Navigli. «Cominciano ad arrivare alle 17, prendono la birra al supermercato e inizia la movida – ha raccontato una residente – il decentramento non funziona. Avevano promesso che chi frequentava i Navigli, alla loro chiusura, sarebbe stato indirizzato verso gli istituti e via Venezia ma così non è. Le persone tornano indietro e affollano la piazza, aggiungendosi a chi già è presente». Un centinaio di residenti hanno firmato un esposto inviato in Procura denunciando il fatto che, secondo loro, l’amministrazione comunale non ha messo in atto azioni risolutive per un problema che dura da anni. «Ormai da troppi anni si è lasciato fare, la situazione è fuori controllo - ha aggiunto una residente - e non vedo segni concreti da parte del Comune perché gli Street tutor non stanno dando risultati. Servono pattuglie della polizia che possano sanzionare i comportamenti scorretti. L’apertura dei Navigli ha peggiorato ancora di più le cose perché va a gravare su una piazza già satura».

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Il Gazzettino