Migranti all'ex caserma Cavarzerani, la protesta non si ferma e si estende anche all'ex seminario di Castellerio

I migranti all'ex caserma Cavarzerani di Udine continuano la protesta
Non si ferma la protesta dei migranti all'ex caserma Cavarzerani di Udine, dove la decisione del sindaco Pietro Fontanini di prolungare la zona rossa fino a metà agosto...

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Non si ferma la protesta dei migranti all'ex caserma Cavarzerani di Udine, dove la decisione del sindaco Pietro Fontanini di prolungare la zona rossa fino a metà agosto dopo la scoperta di nuovi stranieri migranti positivi al Coronavirus ha suscitato una reazione violenta da parte degli ospiti della struttura di accoglienza.


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Dopo le proteste violente di lunedì 3 agosto, questa mattina - martedì 4 agosto - sono stati appicati degli incendi nella zona dei dormitori, le cui fiamme sono state domate dai vigili del fuoco di Udine. Sul posto anche le forze dell'ordine (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, la Polizia Locale e  Protezione Civile) per monitorare la situazione, mentre la protesta si è estesa anche all'ex seminario arcivescovile di Castellerio, a Pagnacco a poca distanza da Udine, dove  è stata allestita una tendopoli per accogliere i migranti rintracciati in Friuli provenienti dalla rotta balcanica. Solo ieri sono stati rintracciati una quarantina di stranieri tra le Valli del Natisone, al confine con la Slovenia, e sul greto del torrente Torre, a Pradamano dove da alcune settimane continuano a essere scaricati migranti.

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«Quanto avvenuto – ha detto il sindaco di Udine Pietro Fontanini - è di una gravità assoluta e dimostra ancora una volta che a questi giovanotti delle nostre regole non interessa nulla e che non hanno alcuna intenzione di integrarsi, ma solo farsi mantenere a spese della collettività. Ma soprattutto dimostra la totale assenza del Governo nella gestione dei flussi migratori. Una città come la nostra non può essere tenuta in ostaggio di questi scalmanati e non può certo permettersi un nuovo lockdown».

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Il Gazzettino