Prostituzione sulle strade, il sindaco dice basta: «Darò loro dei locali»

Il sindaco Della Pietra e due lucciole sulla Pontebbana
SPRESIANO - Una casa chiusa gestita dal Comune? Non è fantasia. Il sindaco Marco Della Pietra non ne può proprio più di vedere il paese ostaggio della prostituzione lungo la...

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SPRESIANO - Una casa chiusa gestita dal Comune? Non è fantasia. Il sindaco Marco Della Pietra non ne può proprio più di vedere il paese ostaggio della prostituzione lungo la Pontebbana. E così ha scritto al premier Renzi per dirgli di essere pronto a mettere a disposizione un immobile di proprietà pubblica, già individuato, per aprire quello che una volta si sarebbe chiamato bordello. Sul luogo resta il più stretto riserbo. Dal municipio assicurano solo che si trova fuori dal centro abitato. Nulla di più.




«Carissimo presidente - scrive Della Pietra - valuti seriamente l'idea di modificare la legge Merlin e di riaprire le case chiuse per liberare finalmente le strade delle nostre città. Da parte mia sono addirittura pronto a mettere a disposizione alcuni locali comunali, distanti dal centro abitato, all'uopo adibiti».



«Tassiamo la prostituzione e riappropriamoci del nostro territorio - aggiunge - solo così avremo un paese più sicuro e vivibile». Per il sindaco non ci sono altre vie. Le multe non bastano. Questo l'ha messo in chiaro anche con Renzi. Le sanzioni ai clienti per intralcio alla circolazione stradale e alle lucciole per offesa alla pubblica decenza non sono servite.



«Tutte soluzioni che si sono rivelate costose e inefficaci - spiega - non hanno scoraggiato affatto tale pratica che, anzi, ha visto aumentare sempre di più il numero di prostitute sulla strada». Ai bordi della Pontebbana la prostituzione non si ferma mai. Ma d'estate esplode perché diventa di colpo visibile a tutti. Meretrici e transessuali sfilano lungo le vie del centro anche al tramonto. Spesso tra gli abitanti che fanno un giro in bicicletta o una passeggiata per prendere il gelato. E la mattina seguente ci si imbatte in quel che resta dei rapporti sessuali fugaci. Lungo marciapiedi e piste ciclabili si trova di tutto: da preservativi a indumenti intimi. Senza scordare ciò che rimane sempre e comunque nell'ombra: il racket dello sfruttamento.



«Farò sicuramente tutto ciò che è in mio potere per non permettere che il mio paese sia ostaggio della prostituzione, fenomeno che porta con sè delinquenza e degrado - assicura il sindaco a Renzi - ma mi appello anche allo Stato, da troppo tempo silente su quella che non esito a definire una vera e propria piaga sociale». Da qui la richiesta di rivedere la legge Merlin. 0«L'unica soluzione che intravedo - aggiunge - è che lo Stato prenda una posizione seria per eliminare definitivamente il problema». In Comune non si punta tanto all'avvio di una nuova raccolta di firme per chiedere la modifica della legge. Ce ne sono state già diverse. Alcune tuttora in corso, come quella lanciata dalla Lega, che in municipio sostiene Della Pietra.



«Su un tema del genere il colore politico non c'entra - conclude il sindaco - bisogna unire le forze per cercare di trovare una soluzione definitiva». Questa per Spresiano coincide con l'apertura di una casa di tolleranza in locali pubblici. Un'attività che potrebbe dare una raddrizzata non da poco anche ai conti del municipio e pure far gola ai privati. Di questi tempi non è esattamente una cosa secondaria. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino