TREVISO - «È una madre immorale alla quale va tolta la potestà sulla figlia. Ha abbandonato il domicilio domestico nel padovano per prostituirsi. Ha così tenuto un...
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I processi sono l’amaro epilogo di una storia d’amore da libro Cuore. L’operaio incontra l’ungherese a inizio degli anni Duemila. Lei fa la squillo. I due s’innamorano. Poi vanno vivere insieme. Lei lascia la professione più vecchia del mondo. Dallo loro relazione nasce una bimba. A quel punto, per problemi economici, i due vanno a vivere nella casa dei genitori dell’operaio. Ma la convivenza tra l’ex squillo e la suocera diventa ben presto un calvario. La 40enne ungherese è costretta ad andarsene. Lei non ha un soldo in tasca e per qualche mese riprende l’antica professione. Poi scopre che l’ex compagno vuole toglierle la figlia. Chiede consiglio all’avvocato Paolo Salandin che promuove una serie di azioni che bloccano l’iniziativa dell’ex compagno. Ne esce così il ritratto di una storia a tinte fosche: «La donna ungherese - spiega il legale - venne picchiata e costretta ad andarsene, senza un soldo di casa. Si è sempre occupata della figlia che ama. Vuole continuare a farle da mamma. Nel frattempo - conclude - ha trovato un lavoro e si sta costruendo un futuro sereno». Un futuro, anche dopo le prime decisioni giudiziarie, che potrebbe tornare sereno per la 40enne: da donna degenere a buona madre. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino