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PADOVA - Uno studente di appena sedici anni, in cerca di sesso a pagamento, si è ritrovato al pronto soccorso dopo essere stato pestato da una “lucciola”. Lei, la prostituta sudamericana di 27 anni, è finita iscritta nel registro degli indagati con l’accusa di atti sessuali con un minorenne e rapina. Al ragazzo ha infatti rubato con la forza 50 euro. È la fine di luglio di quest’anno. Un pomeriggio caldo e afoso. Il sedicenne, insieme ai suoi amici, ha deciso di prenotare un campo da calcetto nella struttura di Villa Ferri a due passi dal comune di Albignasego. Terminata la partita, sudato e assetato, lo studente si è recato al bar per riposare e bere una bibita ghiacciata. Quando, secondo il suo racconto fornito agli inquirenti coordinati dal sostituto procuratore Sergio Dini, sarebbe stato avvicinato dalla bella ragazza sudamericana. I due, dopo avere parlato alcuni minuti, si sono accordati sul prezzo della prestazione sessuale. La “lucciola” ha invitato il ragazzo a seguirla all’interno del vicino residence, dove si sono appartati al secondo piano di uno stabile. Qui hanno iniziato a consumare il loro rapporto, ma dopo pochi minuti la prostituta non ha più voluto proseguire.
LA VIOLENZA
Si è bloccata e gli ha detto: «Basta, sei troppo giovane».
IL PRECEDENTE
Nel mese di novembre di quattro anni fa la polizia locale ha effettuato un blitz all’interno del residence Villa Ferri. Gli agenti hanno trovato quattro case per appuntamenti. Gli alloggi erano utilizzati da tre “lucciole” romene di 24 anni e da due transessuali di origine brasiliana sulla trentina. Le tariffe andavano dai 30 ai 100 euro, a seconda della prestazione e della giovane prescelta. Il giro d’affari era enorme: almeno dieci clienti entravano e uscivano in una sola ora. I clienti erano di età compresa tra i 18 e i 70 anni, la maggior parte residente in zona, ma provenienti anche da altri comuni, tra cui Selvazzano e Monselice. Tra loro studenti, professionisti e pensionati.
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