FARRA DI SOLIGO - «Attribuire un valore diverso al prodotto dei vigneti delle colline di Farra di Soligo, rispetto agli altri vigneti, è una questione estremante...
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LA RIFLESSIONE
Il primo cittadino con una lettera ha sollecitato una maggiore tutela delle rive eroiche e del Conegliano Valdobbiadene che qui viene coltivato, riconoscendo più valore al prodotto qui fatto spaccandosi la schiena. «La mia aveva spiegato il sindaco - vuole essere una riflessione affinché quest'area sia maggiormente tutelata e con essa il prodotto coltivato che, a differenza della pianura, ha costi, fatica, metodologie di cura e di coltivazione diversi. Il rischio è che con il tempo si perda un patrimonio. È giusto dunque che ci si interroghi sul futuro». Una riflessione arrivata ad un anno esatto dal conferimento del titolo di Patrimonio dell'Umanità a queste colline.
LA RISPOSTA
Nardi nella lettera indirizzata a Perencin ribadisce come sia compito del Consorzio «garantire l'equilibrio della domanda e dell'offerta dell'intera denominazione e contrastare i deprecabili comportamenti speculativi che danneggiano la credibilità della denominazione. E le recenti misure, adottate dall'assemblea dei soci del Consorzio, sembrano aver già raggiunto i primi obiettivi, visto che sono rientrati i comportamenti speculativi di qualche operatore che agiva in una logica volta al ribasso, cogliendo gli effetti economici della crisi pandemica. Infatti il mercato, proprio in queste settimane, sta riattribuendo il corretto valore economico al Conegliano Valdobbiadene Prosecco docg e le misure adottate dal Consorzio hanno l'obiettivo di garantire ai prodotti della vendemmia 2020 gli stessi valori della scorsa annata».
Quanto alla viticoltura eroica che a Farra di Soligo interessa circa 600 ettari su 7.500 ettari totali dell'intera denominazione, pari a 7,6 milioni di bottiglie su 92 milioni prodotti lo scorso anno -, Nardi ribadisce come il Consorzio, da quando lui è presidente, l'abbia sempre valorizzata. «È stata portata alla ribalta e comunicata dal Consorzio con l'obiettivo di far conoscere le differenze di prodotto, poiché siamo certamente consapevoli che la collina non è la pianura scrive Nardi a Perencin -. Il supportare l'azione del presidente Zaia, volta all'ottenimento del riconoscimento Unesco, è stato un obiettivo perseguito dal Consorzio volto ad incrementare il valore di tutto il nostro territorio. Il comportamento virtuoso in ambito di sostenibilità ambientale con l'eliminazione del glifosato non è un optional, ma un fondamentale prerequisito del valore di un prodotto che non dev'essere messo in discussione o visto come un sacrificio, bensì come un esempio virtuoso da dare alla collettività. E le recenti modifiche al disciplinare dell'area che delimita la menzione Rive sono una premessa fondamentale per la valorizzazione del duro lavoro nei vigneti particolarmente impervi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino