CONEGLIANO - Per le colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene l’ingresso nella lista dei siti Unesco si fa sempre più vicino. Dopo la firma posta sul dossier...
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Le colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono così uno dei due siti italiani che per il biennio 2017-18, ricevuto il supporto del Governo, si candidano ad entrate nella lista dei beni materiali Unesco. Ad oggi sono solo 9, su un totale di 1.052, i paesaggi vitivinicoli iscritti nella lista Unesco. Le colline di Conegliano e Valdobbiadene puntano a essere il 52° sito materiale italiano Unesco, rafforzando così il primato del nostro Paese, davanti a Cina (ne conta 50) e Spagna (45). La Commissione di Bernabè ha deciso di sostenere la candidatura delle colline del prosecco rilevando «un equilibrio inscindibile tra uomo e territorio rappresentato nelle tradizioni e nella letteratura del ‘900 e nelle citazioni del suo paesaggio in numerose produzioni pittoriche di maestri del Rinascimento Veneto».
«Con questa candidatura - ha commentato ieri il ministro Martina - vogliamo affermare il grande valore culturale e ambientale che la nostra agricoltura riveste in special modo in territori eccezionali come le colline di Conegliano e Valdobbiadene. Allo stesso tempo rafforziamo il posizionamento a livello di mondiale di una delle produzioni vitivinicole più pregiate e apprezzate del nostro Paese». Da Roma la notizia è subito rimbalzata in Veneto, e in particolar modo in terra trevigiana. Zaia – che da ministro delle Politiche agricole nel 2008 aveva tenuto a battesimo il progetto di candidare la terra del prosecco a sito Unesco – dando atto del grande lavoro profuso, ha evidenziato come «un’altra porzione di Veneto sta dunque per entrare nell’Olimpo dei grandi siti dell’umanità». E questo grazie a «un dossier ben fatto e a un territorio che fortemente ha creduto in questa candidatura. La tutela Unesco rappresenterà l’inizio di una nuova era, che affida una grande responsabilità al Veneto e ai veneti, e motiverà l’intero territorio».
Dal primo febbraio Parigi inizierà il processo di valutazione della candidatura e, a dieci anni esatti dall’avvio del percorso, l’atteso verdetto.
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Il Gazzettino