Colline del Prosecco: Fondazione e subito lo stop a nuovi hotel

Colline del Prosecco: Fondazione e subito lo stop a nuovi hotel
dal nostro inviato BAKU (Azerbaigian) Il giorno dopo l'ingresso nel Patrimonio Mondiale dell'Umanità, le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sentono...

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dal nostro inviato
BAKU (Azerbaigian) Il giorno dopo l'ingresso nel Patrimonio Mondiale dell'Umanità, le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sentono già tutto l'onore ma anche l'onere del marchio Unesco. Il riscontro tangibile arriva proprio da Baku, che di località iscritte ne ha due: la città murata, con il Palazzo di Shirvanshah e la Torre della Vergine, e la riserva di Qobustan, con le sue 6.000 incisioni di arte rupestre. I relativi musei dotati delle più innovative soluzioni tecnologiche, ma anche la cartellonistica caratterizzata da un logo ben riconoscibile, sono gli esempi più vicini a cui la delegazione veneta guarda in vista della predisposizione di un programma di immagine coordinata, che andrà ad affiancarsi al piano di gestione del sito.

L'UNICITÀ
Smaltita l'emozione della vittoria, emerge la consapevolezza dell'unicità riconosciuta alla dorsale collinare dell'Alta Marca. Il governatore Luca Zaia ne parla con i vertici del comitato scientifico Amerigo Restucci, Mauro Agnoletti e Leopoldo Saccon: «Al di là di essere entrato in un club super-esclusivo, insieme a meraviglie come la Grande Muraglia o le Cascate di Iguaçu, questo è l'unico paesaggio vinicolo ad esserci riuscito di per sé, visto che per esempio lo Champagne ci è arrivato grazie alle cantine».
Proprio come un'azienda, però, ora dovrà muoversi il territorio certificato Unesco dal punto di vista della promozione. «La curiosità del marchio alimenterà il desiderio di visita prevede il presidente del Veneto e il passaparola farà diventare virale il nome del sito. Pensiamo solo a quanto marketing inconsciamente fanno i turisti a Venezia semplicemente con le foto su Instagram. Per questo però ci vorrà un hashtag unico, un disciplinare unitario per l'uso dei loghi del sito e dell'Unesco, una pianificazione che comprenda cartelli, segnaletica, vetrofanie, opuscoli, informazioni». Comincia così a prendere forma l'idea della Fondazione, che avrà per regista la Regione, ma di cui faranno parte non solo gli enti locali bensì pure realtà private no-profit, prevedibilmente anche con il concorso di generosi mecenati e con il ricorso ai fondi europei.
I VINCOLI
Oltre alle opportunità, ci sono però anche gli impegni, a cominciare dal tema dei vincoli. Non a caso insieme al dossier della candidatura ne è stato presentato anche uno sulla gestione, che ora verrà aggiornato alla luce delle raccomandazioni formulate dall'Icomos. In quest'ottica rientrerà pure il disciplinare previsto dalla legge regionale e mirato ad armonizzare i piani urbanistici comunali con i princìpi dell'Unesco. «Negozieremo con i Comuni le linee guida annuncia Zaia all'insegna della promozione del bello ma anche del buon senso, aggredendo gli obbrobri edilizi e vietando i nuovi hotel. L'albergo sarà diffuso per un turismo emozionale che si addice a questo paesaggio, incentivando i recuperi dei vecchi casolari se necessario anche derogando a certe norme. So che ci sono già fondi e catene interessati a realizzare grandi strutture, ma a quelli diremo assolutamente no: vogliamo permettere piuttosto alle famiglie di diversificare il loro reddito, proponendo ai visitatori piccole chicche magari all'interno dei loro vigneti».
A vigilare sulla tutela del sito, pena l'iscrizione nella black list in caso di pericolo per la sua salvaguardia, sarà la stessa Unesco. «Ma non giocheremo a guardie e ladri promette Zaia in quanto gli ispettori faranno le dovute verifiche e noi ci metteremo a disposizione. Parliamo di un'istituzione che vanta tanti professionisti in grado anzi di aiutarci nel proteggere il sito, nell'ottica della collaborazione che ci è stata pubblicamente riconosciuta al momento della proclamazione, visti fra l'altro i tanti incontri che ho fatto anche direttamente io a Parigi».

Ora che è stata spianata, la strada delle colline del Prosecco può dunque solo continuare. Ma in vista del 2020, pare mettersi bene pure il cammino per Padova, a sentire il sottosegretario Guglielmo Picchi (Esteri): «Ritengo che la Cappella degli Scrovegni sia quella con le maggiori possibilità di ottenere una valutazione positiva. Siccome il Governo potrà proporre una sola candidatura e intende portare a casa un'iscrizione, bisogna scegliere il dossier più solido e quello padovano lo è».
Angela Pederiva
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Il Gazzettino