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VENEZIA - Tutti contro il Prosek, il prosecco croato. La notizia della pubblicazione, avvenuta ieri sulla Gazzetta Ufficiale Ue, della richiesta della Croazia di protezione della menzione tradizionale «Prošek», ribadita dal Commissario Europeo all'Agricoltura, Wojciechowski (in risposta alle interrogazioni parlamentari di alcuni eurodeputati) ha scatenato le ire delle categorie agricole ed economiche. Dopo la Coldiretti di Treviso, quella nazionale, il governatore Zaia - i primi ieri a scagliarsi contro l'orientamento della Commissione di Bruxelles, oggi, 14 settembre, altri rincarano la dose. A partire da Unioncamere del Veneto.
Ministero: subito il tavolo tecnico
Da parte sua, il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali con delega al settore vitivinicolo, Gian Marco Centinaio, ha annunciato che domani 15 settembre, verrà convocata la prima riunione del gruppo tecnico ad hoc costituito presso il ministero (Mipaaf) per occuparsi in modo specifico del caso Prosek.
Unioncamere Veneto
«È una scelta gravissima che crea un danno enorme ad un simbolo del Made in Italy nel mondo. Siamo a fianco del Presidente Zaia, delle associazioni e degli imprenditori per mettere in campo tutte le azioni necessarie perché questa decisione non diventi definitiva - ha detto Mario Pozza, presidente di Unioncamere Veneto - E' necessaria da parte del Ministero dell'Agricoltura una presa di posizione chiara e realmente efficace per tutelare il prosecco. Dietro il successo del Prosecco ci sono anni di sacrifici dei nostri produttori, che hanno lavorato giorno dopo giorno per farlo diventare un prodotto conosciuto ed amato in tutto il mondo. La storia del Tocai dovrebbe averci insegnato qualcosa, per questo dobbiamo evitare che si ripeta.
Coldiretti Vicenza
«Il Prosek croato - spiega la Coldiretti di Vicenza - è un vino dolce da dessert tradizionalmente proveniente dalla zona meridionale della Dalmazia per il quale Zagabria chiede di registrare una "menzione tradizionale" dopo che il tentativo di proteggere la denominazione Prosek era già fallito nel 2013. È necessario preparare subito l'opposizione da presentare non appena avvenuta la pubblicazione per fermare una decisione scandalosa che colpisce il vino italiano più venduto nel mondo» afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel precisare che «la decisione della Commissione Europea cade a pochi giorni dalla storica sentenza della Corte di Giustizia Ue che si è pronunciata chiaramente contro l'utilizzo di termini storpiati o grafiche per richiamare tipicità protette dalle norme Ue. E' soltanto la punta dell'iceberg dell'attacco alle bolliccine più famose del mondo».
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Il Gazzettino