Promotore finanziario a processo: avrebbe intascato 1,3 milioni di una coppia di anziani

Il Tribunale di Rovigo
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ROVIGO - «Vuoi tu, di 5 miserabili zecchini, farne cento, mille, duemila?». Come nell’intramontabile capolavoro di Collodi, un gatto ed una volpe sono sempre in agguato. In questo caso a caccia di risparmi altrui. Da investire, era stato detto. Ma mai restituiti, tanto che sarà ora un nuovo processo a chiarire a fondo altre due vicende che vedono nuovamente protagonista l’ex dipendente di banca e ora promotore finanziario Davide Pasqualini, 51 anni, accusato di essersi intascato 1,3 milioni di euro che gli erano stati affidati in gestione da una coppia di anziani coniugi, con il marito nel frattempo spentosi, nonché di una somma di 26mila euro da parte di un’altra persona che gliela aveva affidata come investimento rimanendo poi a bocca asciutta. In realtà, la prima somma sarebbe nel frattempo lievitata a 1,5 milioni, mentre la seconda a 72mila, con solo 2.900 euro versati però come rimborso all’investitore. Quindi, l’ammontare delle somme non restituite risulterebbe ancora più alto.

L’IMPUTAZIONE

L’accusa nei confronti di Pasqualini, che ieri è stato rinviato a giudizio dal giudice per le udienze preliminari Pietro Mondaini, è non solo di appropriazione indebita, con le aggravanti dell’abuso di prestazione d’opera e di danno patrimoniale di rilevante entità e, nel caso dei due anziani, anche dall’aver approfittato della circostanza della loro età avanzata, ma anche del reato di abusivismo finanziario. Pur in qualità di consulente finanziario, all’epoca iscritto all’albo unico dei consulenti finanziari, essendo abilitato all’offerta fuori sede ed alle attività di promozione unicamente per conto di Olympia Wealth Management avrebbe esercitato, in questo caso senza titolo, attività di investimento, di gestione collettiva del risparmio e di promozione per conto di altre società provvedendo autonomamente all’apertura all’effettuazione di bonifici a favore di vari destinatari ed alla chiusura di un conto corrente intestato ai due anziani coniugi in una banca a Lugano, poi in una in Danimarca.

LE VITTIME



L’anziana moglie, oggi 93enne, assistita dall’avvocato Marco Petternella, si è costituita parte civile. Il processo si aprirà il prossimo 27 gennaio. Pasqualini, nel luglio di due anni fa era stato arrestato dalla Guardia di Finanza, con l’accusa di essersi intascato oltre 700mila euro, sottraendoli goccia a goccia ad un’anziana di oltre novant’anni che, ignara di tutto, gli aveva permesso di operare autonomamente sui suoi conti. Una sottrazione andata avanti per anni, fino a quando un nipote, insospettito e preoccupato dell’anomala gestione del patrimonio della zia, per la quale era completamente assente ogni tipo di rendicontazione, ha aperto gli occhi dell’anziana, che ha poi sporto denuncia. Per questa vicenda, il processo di primo grado è ancora in corso.
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Il Gazzettino