Proiettili in testa al gatto del consigliere: «Precisa volontà di ucciderlo, un gesto ignobile»

L'appello di Fabio Miotti: «È un fatto molto grave, se qualcuno sa qualcosa parli»

Bagigio, dopo essere stato colpito da tre proiettili in testa
SAN GIORGIO IN BOSCO - Sembravano delle zecche ed invece ad un controllo accurato ecco estratti dalla testa tre proiettili che, per tipologia, sono stati sparati da una...

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SAN GIORGIO IN BOSCO - Sembravano delle zecche ed invece ad un controllo accurato ecco estratti dalla testa tre proiettili che, per tipologia, sono stati sparati da una carabina ad aria compressa di libera vendita tipo Flobert. A farne le spese suo malgrado è stato Bagigio, questo il nome del simpatico gattino di tre anni dal manto rosso, di proprietà del consigliere comunale e provinciale Fabio Miotti che abita a Sant'Anna Morosina, frazione di San Giorgio in Bosco. Zona ancora ricca di campagna. «Hanno sparato al nostro gatto con la precisa volontà di ucciderlo. Non ci può essere alcun dubbio su questo - afferma Miotti - Martedì sera abbiamo visto il gatto assopito, oggi (ieri per chi legge) ci siamo accorti che in testa c'erano i proiettili metallici. Uno è stato estratto dal veterinario, gli altri due li abbiamo estratti noi. Tutti e tre erano conficcati tra la pelle ed il cranio e dunque in punti chiaramente vitali per l'animale stesso».

Bagigio è stato salvato dal randagismo da Miotti e dalla sorella che lo hanno adottato. «Fortunatamente i proiettili, sparati con tutta probabilità con una carabina ad aria compressa, non sono costati la vita al nostro gatto, c'è il rischio di infezioni. Uno in particolare era ben conficcato, di qui la scelta di rivolgerci ad uno specialista», spiega il consigliere. «È un fatto molto grave: qualcuno si è divertito a sparare ad un animale indifeso, e quel qualcuno certamente risiede a poca distanza da dove viviamo, in centro a Sant'Anna Morosina, atteso che Bagigio non ama allontanarsi di molto da dove è stato accolto e cresciuto in questi anni con tanto amore, prima da mia sorella e ora anche da mia figlia. Se qualcuno sa qualcosa parli - è l'appello - Ogni informazione può essere utile per rintracciare l'autore di questo gesto ignobile. Bagigio dimostra di aver buone possibilità di superare quanto accaduto, ma va fatto il possibile per impedire che la stessa sorte possa capitare in un prossimo futuro ad altri felini. Ci riserviamo, in base alla evoluzione clinica, di presentare una denuncia alle autorità». Fabio Miotti non ha avuto notizia di altre azioni contro animali non solo in questi giorni, ma anche nel passato.

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Il Gazzettino