ZOPPOLA - Chissà quanti studenti sanno che se oggi l'Europa è considerata una casa da tanti universitari, il merito è anche di un pordenonese: Domenico...
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Domenico è l'uomo a cui oltre quattro milioni di giovani e 120 mila insegnanti devono dire grazie per aver immaginato, disegnato e voluto il progetto Erasmus. Ha suggerito anche il nome (è l'acronimo di European Region Action Scheme for the Mobility of University Students) che si ispira al teologo olandese Erasmo da Rotterdam. Un programma di mobilità studentesca dell'Unione europea creato nel 1987 che il prossimo 15 giugno compie trent'anni.
Oggi è più vivo che mai: nei sei anni 2014-2020 ha usufruito di un finanziamento di 16,4 miliardi di euro. La nascita di Erasmus ha diversi padrini ma un unico convinto padre, Domenico Lenarduzzi: nato in Italia da una famiglia di friulani - la madre originaria di Pocialis, il padre di Ovoledo di Zoppola - a 11 anni raggiunse i genitori e gli altri 7 fratelli alle miniere di Charleroi, in Belgio, dove il padre era emigrato in cerca di fortuna.
«Sono arrivato in questa nazione nel 1947: mi ha dato tanto, ho potuto fare molto, ma il mio cuore è rimasto a Zoppola, al territorio di Pordenone e quel filo che mi lega a queste terre è più forte che mai», racconta in un perfetto italiano. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino