Piazzale Boschetti, via libera al recupero delle palazzine liberty

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PADOVA - Il sì tanto atteso è arrivato ieri. Una svolta, quindi, per la riqualificazione del “retrobottega” dell’insula museale, cioè la zona a ridosso della Cappella degli Scrovegni e appunto dei Musei Civici, fino a qualche tempo fa terminal per le corriere e più recentemente parcheggio. Il Sovrintendente Fabrizio Magani, nominato da poche settimane, infatti, ieri ha sbloccato la situazione, inviando la pec con cui sdogana, pur con qualche prescrizione, il progetto per il recupero delle Palazzine liberty di Piazzale Boschetti, con affaccio su via Trieste. Un intervento della massima urgenza per evitare che gli storici edifici, peraltro sottoposti a vincolo dai Beni Ambientali, crollino in quanto hanno seri problemi statici. La superficie degli immobili interessata dal progetto è di 6mila 050 metri quadrati, 1.750 in quella a est e 4.300 nell’altra a ovest. Quest’ultima sarà caratterizzata da una nuova torre in vetro, un segno per sottolineare la presenza dell’architettura contemporanea che a pieno titolo entra nella progettazione finalizzata alla riqualificazione del sito. 


LA DESTINAZIONE
A che cosa saranno adibite le costruzioni, una volta restituite a nuova vita? Il pianterreno sarà destinato ad attività commerciali, mentre sopra troveranno ospitalità funzioni diverse: negozi, un albergo ed è prevista anche la realizzazione di residenze di lusso, con vista sulla Cappella giottesca. Al quarto piano dell’edificio più spazioso ci sarà un ristorante con una terrazza di 86 metri quadrati. E una seconda terrazza è prevista sul tetto, quest’ultima addirittura di 130.

«Questo - ha spiegato Andrea Colasio, assessore alla Cultura che sta seguendo l’iter per il recupero del Boschetti - era in un certo senso l’ultimo miglio da percorrere in vista dell’operazione finale che prevede lo scambio con i privati proprietari dei terreni adiacenti al Parco Iris: per lasciarli liberi in maniera da poterlo e raddoppiare, avranno proprio questi due storici edifici. Con la riqualificazione di un sito oggi degradato, e che fino ai primi del Novecento era un’area a vocazione industriale, si conclude simbolicamente un pezzo di storia padovana e si entra nel terzo Millennio». «La Sovrintendenza - ha aggiunto - ha sempre difeso le due palazzine e noi siamo stati al suo fianco, perché anch’esse rappresentano un pezzo di storia, una testimonianza della nostra civiltà. La Sovrintendenza, quindi, ha detto che il progetto va bene purché si riesca a far riemergere le caratteristiche originarie delle abitazioni, sottoposte nel corso del tempo a diverse manomissioni. Insomma la loro memoria va ricucita. L’inserimento della torre in vetro lo dobbiamo ad Andrea Alberti, uno dei precedenti sovrintendenti morto qualche mese fa, che in questo modo aveva osato individuare un rapporto tra vincolo e funzionalità. E un grande merito, poi, ce l’ha il progettista, l’architetto Lorenzo Attolico, che è riuscito a effettuare un recupero filologico di grande valore». 

Il PARCO

Intanto sono iniziati i lavori per realizzare il parco Tito Livio sulla superficie dove fin a qualche anno fa c’era la stazione delle corriere. I lavori termineranno tra circa un anno e l’intervento verrà a costare 2 milioni e 300mila euro, finanziati in parte dal bando periferie dello Stato. Saranno portate a compimento pure le operazioni di riqualificazione dell’argine del Piovego e si comincerà a gettare le basi per la costruzione della passerella ciclopedonale che unirà il parco Tito Livio all’area degli Scrovegni. Poi si potrà avviare l’installazione del sistema di vele che fungerà da copertura e che in questo momento è in fase di costruzione nei cantieri della ditta che si è aggiudicata la gara d’appalto. I cantieri per parco e palazzine, cioè per rimettere a nuovo l’intero complesso, dureranno due anni.
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Il Gazzettino