PORDENONE - Il fiume di nuovo al centro. O finalmente al centro, a scelta. La variante al Piano regolatore che tra ieri e oggi è in fase di presentazione alla commissione...
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LE TAPPE
La rivoluzione del Noncello passa da quattro tappe e parte da Torre. Il primo intervento a carattere urbanistico contenuto nella variante, infatti, interesserà il parco archeologico e l’ex cotonificio Veneziano. Sarà infatti possibile l’ampliamento delle aree grazie ad alcune acquisizioni da parte del Comune. E si passerà dalla trasformazione funzionale del perimetro, che diventerà ad uso misto. L’idea di sviluppo si basa su un mix di verde e cubature rispettose del contesto archeologico di Torre, sulle sponde del Noncello.
La seconda tappa riguarderà un tema noto, quello dell’ex cotonificio Amman (rilevato di recente da una cordata veneta) e della zona verde che lo circonda. Si tratterà di uno degli interventi più delicati dal punto di vista urbanistico, perché bisognerà garantire agli investitori la possibilità di trasformare il rudere industriale in un’area fruibile dal consorzio universitario (ma non solo) e dall’altro tutelare l’aspetto paesaggistico e quello idrogeologico.
IN CENTRO
Il terzo passaggio verso la valorizzazione del Noncello sarà quello che i pordenonesi potranno apprezzare tutti i giorni, perché si concentrerà sulle sponde del fiume che si incontrano appena usciti da corso Vittorio Emanuele e piazzetta San Marco. «La variante - spiega l’assessore Cristina Amirante -permetterà finalmente di trasformare la parte centrale del Noncello. Ad esempio, sarà sbloccata la possibilità di realizzare la famosa arena per gli eventi estivi, dove crediamo che già dal prossimo anno si possa trasferire una porzione dell’Estate a Pordenone. E ancora, il documento libera il progetto del collegamento fluviale tra la Fiera di viale Treviso e l’imbarcadero del Marcolin. Sempre nella zona più centrale della città, la trasformazione dell’area ex Tomadini regala alla città la possibilità di usufruire di un parco in più vicino all’acqua. Viene confermata anche la ciclabile Parco Reghena-ponte di Adamo ed Eva- Marcolin». Infine il terzo “braccio” dello sviluppo, quello che riguarda la zona del “porto di Pordenone”, verso la confluenza del Noncello nel Meduna. «Gli interventi normativi permetteranno di realizzare percorsi legati al turismo lento sulle due ruote, in un’area che manterrà intatta la sua bellezza naturalistica». Il Comune si prepara a mettere a disposizione gli strumenti per il cambiamento. Certo è che senza la mano dei privati, l’occasione resterà sulla carta. O meglio, a pelo d’acqua. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino