Abusi sessuali nell'hub su una 19enne: profugo condannato a 20 mesi

I carabinieri davanti all'hub di Bagnoli di Sopra
PADOVA - Il 7 marzo del 2017, all’interno dell’hub di Bagnoli di Sopra, il profugo nigeriano Chris Okpiafou di 40 anni ha usato violenza sessuale ai danni di una...

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PADOVA - Il 7 marzo del 2017, all’interno dell’hub di Bagnoli di Sopra, il profugo nigeriano Chris Okpiafou di 40 anni ha usato violenza sessuale ai danni di una giovane donna delle pulizie. Ieri i giudici del Tribunale collegiale, lo hanno condannato a un anno e otto mesi di reclusione. La stessa pena richiesta dal pubblico ministero, Inoltre lo straniero è stato condannato, insieme all’impresa di pulizie, a risarcire la vittima con 10 mila euro. L’imputato, al momento, risulta non rintracciabile. Forse non si trova nemmeno in Italia e non ha mai presenziato a nessuna udienza del processo. 

La 19enne, difesa dall’avvocato Cosetta Castaldello, ha raccontato nei dettagli agli inquirenti quanto le era accaduto ed è stata ritenuta credibile. Il nigeriano, quel giorno di cinque anni fa, ha afferrato con forza la ragazza cercando di baciarla e di toccarle le parti intime. Ma lei è riuscita a divincolarsi e a fuggire. La stessa giovane era stata vittima di un’altra violenza sessuale, sempre all’interno dell’hub di Bagnoli, a fine ottobre del 2016: esattamente cinque mesi prima. Un altro profugo nigeriano le aveva tirato i capelli e stretto i polsi cercando anche lui di baciarla. Lo straniero, nella primavera del 2020, è stato condannato davanti al Gup in rito abbreviato. 
Era l’ottobre del 2017 quando la Procura ha chiesto l’archiviazione del caso, perché i carabinieri non erano riusciti a trovare i presunti colpevoli di una serie di abusi sessuali ai danni di tre donne delle pulizie, tutte residenti nella Bassa padovana, e impiegate nell’ex centro di accoglienza di Bagnoli. Ma il loro avvocato, Stefano Fratucello, si è opposto all’archiviazione e il 21 gennaio del 2019 il Gup gli ha dato ragione ordinando ai militari di proseguire le indagini.

Le lavoratrici avevano denunciato a più riprese di essere state nel mirino di un paio di profughi all’interno dell’ex base militare. I migranti le avevano molestate sessualmente. I carabinieri di Bagnoli avevano avviato una serie di indagini, ma non erano riusciti a risalire ai presunti colpevoli. Spesso i migranti ospiti nell’ex hub si davano dei soprannomi e diventava difficile identificarli. Tuttavia gli inquirenti, grazie anche a una serie di testimoni, sono poi riusciti a identificare e a fermare i due colpevoli della violenza sessuale. 
 

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Il Gazzettino