Dalla “cabina di regia” sui profughi quasi un ultimatum ai sindaci

Dalla “cabina di regia” sui profughi quasi un ultimatum ai sindaci
VENEZIA - Non è un ultimatum, perchè vigono il criterio dell’adesione e il principio di sussidiarietà, ma poco ci manca. Ora la Prefettura è pronta. Nei prossimi giorni...

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VENEZIA - Non è un ultimatum, perchè vigono il criterio dell’adesione e il principio di sussidiarietà, ma poco ci manca. Ora la Prefettura è pronta. Nei prossimi giorni verrà inviato a tutti i 44 sindaci della provincia di Venezia una sorta di protocollo, con i criteri per una distribuzione proporzionale sul territorio dei migranti giunti nel Veneziano.


Come dire in poche parole: ad ognuno il suo, secondo una base unica ed inequivocabile: la densità abitativa, con una ripartizione demografica a seconda dei residenti in ogni Comune.



È questa la decisione più importante assunta ieri durante i lavori della cosiddetta "cabina di regia" della Prefettura di Venezia per l’immigrazione al quale hanno partecipato solo 12 su 44 comuni, (per Venezia, l’assessore Simone Venturini), l’assessore regionale, Manuela Lanzarin e Maria Rosa Pavanello, sindaco di Mirano e presidente Anci Veneto. In pratica, come ha detto fuor di metafora, lo stesso Prefetto Domenico Cuttaia, «si capirà chi ci sta, e chi non ci sta».



Cuttaia lo ha chiarito anche dal punto di vista istituzionale: «Occorre distinguere: - ha detto il rappresentante dello Stato - un sindaco può anche non condividere la politica del Governo e, pure osteggiarla, dal punto di vista politico; dall’altra, però, per i compiti amministrativi che ricopre, il problema va visto, e su questo è indispensabile rimboccarsi le maniche».

Come dire, al di là dei distinguo, ogni primo cittadino deve assumersi le proprie responsabilità. Di certo, però, l’assenza della maggioranza dei sindaci al vertice in Prefettura fa emergere con forza il solco tra le parti.

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Il Gazzettino