Profughi al pm: «Maltrattati al Ceis» quattro operatori sotto inchiesta

Profughi al pm: «Maltrattati al Ceis» quattro operatori sotto inchiesta
VITORIO VENETO - Cinque gazzelle dei carabinieri fuori dal centro di accoglienza. All’interno, i militari di Vittorio Veneto notificavano le denunce per maltrattamenti a carico...

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VITORIO VENETO - Cinque gazzelle dei carabinieri fuori dal centro di accoglienza. All’interno, i militari di Vittorio Veneto notificavano le denunce per maltrattamenti a carico di quattro operatori accusati dai profughi. Imponente lo spiegamento dei carabinieri che hanno visionato i bagni, le stanze, le cucine e sostanzialmente i luoghi in cui vivono i 120 migranti ospitati. «Esposti non a carico del Ceis bensì della Cooperativa Integra che ha in subappalto il servizio gestionale dell’accoglienza dei migranti», precisa don Gigetto De Bortoli presidente del Ceis (Centro Italiano di Solidarietà), che prosegue: «Confermo, abbiamo ricevuto la notifica nella quale vengono contestate varie cose. Adesso però è tutto da vedere».




Denunce per maltrattamenti ma anche per comportamenti scorretti e volgari con offese e insulti specie nei confronti delle migranti. Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura di Treviso, sono indirizzate a verificare la fondatezza delle accuse. «Io posso soltanto dire che finora abbiamo fatto le cose sempre in perfetto accordo con la Prefettura», puntualizza il presidente della onlus.

Esposti che denuncerebbero una situazione allo sbando dei migranti che al centro di accoglienza non sarebbero adeguatamente seguiti dagli ex tossicodipendenti ed ex carcerati che, nella veste di operatori, stanno seguendo un percorso di recupero sociale ma che non sarebbero in grado di gestire le problematiche e i disagi dei richiedenti asilo. Operatori che non sarebbero preparati per svolgere le mansioni affidate.

«Queste sono le notifiche sulla base delle quali prenderà posizione anche il nostro legale. Quando ieri sono arrivati i carabinieri, io non c’ero. Mi riservo di leggere attentamente le carte, poi vedremo quello che succederà», dice ancora don Gigetto.

Gli accertamenti dei militari di ieri sono arrivati a sorpresa, con tanto di ispezioni per verificare sia lo stato degli ambienti che la reale situazione all’interno della struttura. «È corretto, ma ripeto, non ne so molto degli esiti perchè non ero presente - conclude don Gigetto - Parlerò col mio avvocato e prenderemo posizione». Appena una settimana fa c’erano stati i controlli della Prefettura per verificare la situazione del centro dopo la rivolta del gennaio scorso.


A Vittorio Veneto nel frattempo sta sorgendo un comitato a favore dei profughi con Anpi, il circolo del Gallo Rosso di Fregona, cittadini e il coordinamento di 40 associazioni a sostegno dell’accoglienza e contro il razzismo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino