Pullmini dalla Slovenia: 40 autisti fanno concorrenza ai nostri taxi

Pullmini dalla Slovenia: 40 autisti fanno concorrenza ai nostri taxi
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Mestre - Parlano perfettamente l’italiano, sono bravi, costano la metà. Perché uno dovrebbe prendere un pullmino o un taxi veneziano che costa il doppio? Da noi ci sono circa 140 licenze di noleggio con conducente e più o meno altrettante di taxi, ma da un anno sono apparsi circa 40 pulmini con targa slovena piazzati in pianta stabile soprattutto all’aeroporto, al porto e in stazione. E sono in continuo, costante aumento.




«Rischia di riprodursi e diffondersi una sorta di nuovo fenomeno-Tronchetto, con operatori abusivi e decine di minibus che esercitano in pianta stabile l'attività di navetta e trasporto passeggeri. A tutto danno degli imprenditori regolari» denuncia Massimo Fiorese, responsabile del settore Trasporto persone per la Fita-Cna, l’organizzazione di categoria dei trasportatori locali che ha segnalato la cosa alla Guardia di Finanza e ha chiesto un incontro anche alla Polizia stradale: «I colleghi imprenditori minacciano di licenziare tutto il personale e portare le navette all’estero, mettere targhe slovene e tornare a lavorare qui».





La Guardia di Finanza non gli ha dato molte speranze: «Ci dicono che incontrano mille difficoltà perché c’è poca collaborazione con la Slovenia, quindi i tempi sono lunghi». La Legge quadro del settore, recepita dalla normativa regionale, impone che l’inizio e la fine del servizio avvengano presso l’autorimessa del vettore, quindi vieta il libero cabotaggio. Questo significa che le ditte slovene possono andare su e giù dal loro Paese ma non stazionare a Venezia. «E invece hanno visto l’affare e hanno piazzato decine di pullmini qui in pianta stabile, e se qualcuno li ferma esibiscono una licenza internazionale che abbiamo tutti.



Solo che se andiamo in Germania e ci piazziamo lì, come fanno loro da noi, ci prendono per un orecchio e ci buttano fuori» continua Fiorese che parla chiaramente di «concorrenza sleale e insostenibile: non hanno partita Iva in Italia e quindi sono sconosciuti al nostro Fisco, il loro personale costa metà del nostro, basta solo fare la differenza tra quanto paghiamo noi di contributi e quanto pagano in Slovenia; inoltre il carburante lo pagano meno, non pagano il bollo e pure l’assicurazione costa molto meno».



Fino a qualche giorno fa persino nel sito di Save, la società di gestione dell’aeroporto Marco Polo si trovavano i collegamenti ai loro siti internet, «poi abbiamo protestato e speriamo li tolgano per sempre. Ad ogni modo si propongono anche alle agenzie e, offrendo metà prezzo o addirittura in nero, chiaro che trovano quanti clienti vogliono». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino