GEMONA DEL FRIULI (Udine) - Esce da casa e nota che c’è qualcuno nell’orto, che fruga tra pomodori, zucchine e melanzane. Poi allunga lo sguardo sulla casa...
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Sono un gruppo di profughi che stanno facendo la “spesa” gratis, a km zero. La signora li affronta e dice loro di andarsene, mentre stanno addentando un dissetante cetriolo, ma loro sembrano non capire. Forse non comprendono la lingua, anche se il linguaggio dei gesti è ben chiaro. Alla fine, con verze e insalata sotta braccio, scappano, perché la donna dice loro che chiamerà il marito e le forze dell’ordine. Al loro arrivo, però, i due orti sono già deserti, un po’ “razziati” e i profughi dileguati. È successo ieri, domenica 14 agosto, a Gemona del Friuli. Non è la prima volta che i richiedenti asilo vengono scoperti negli appezzamenti coltivati: era accaduto a Tarcento, dove erano stati tollerati fino a un certo punto, e a Udine, di recente, vicino ai campi e alle case con orti adiacenti la caserma Cavarzerani. Nessuno ha sporto mai formare denuncia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino