Profughi: arriva la "paghetta" di 2,5 euro al giorno e case prefabbricate

Un gruppo di entrati in Friuli nel 2015
UDINE - In arrivo la diaria di 2,5 euro per i richiedenti asilo ospiti della ex caserma Cavarzerani a Udine e della ex caserma Friuli; una sorta di "paghetta" per...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
UDINE - In arrivo la diaria di 2,5 euro per i richiedenti asilo ospiti della ex caserma Cavarzerani a Udine e della ex caserma Friuli; una sorta di "paghetta" per piccole spese. Al posto delle tende, poi, largo agli alloggi prefabbricati. Il Pd di Udine si dice favorevole sia alla diaria che alla soluzione abitativa perché «Solo un’accoglienza dignitosa garantisce la sicurezza» dicono Enrico Leoncini, segretario cittadino, e Monica Paviotti, capogruppo.

 
«La diaria di 2,5 euro è stabilita dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite; viene già attribuita ai migranti inseriti nel sistema Aura e la previsione anche per i richiedenti asilo ospitati nelle caserme Cavarzerani e Friuli, gestite direttamente dalla Prefettura tramite la Croce Rossa, rientra nell’ottica di un’accoglienza dignitosa».

I dem, tuttavia, ribadiscono con forza che, «Per garantire un’adeguata accoglienza, è di prioritaria importanza avere la certezza che alla città di Udine sia attribuita esclusivamente la quota di richiedenti asilo stabilita dal Ministero dell’Interno, che è inferiore a 400 presenze in totale; il numero di presenze a Udine va pertanto ulteriormente ridotto».

Si facciano avanti anche gli altri Comuni 
«Chiediamo il coinvolgimento diretto dei Comuni che non accolgono sulla base del modello dell’accoglienza diffusa perché l’obiettivo deve essere quello di un’equa distribuzione tra tutti i Comuni della regione». Attualmente, i richiedenti asilo devono attendere 5 o 6 mesi per il riconoscimento dello status di rifugiato, che diventano molti di più in caso di ricorso a seguito di respingimento della domanda; nel frattempo hanno diritto all’accoglienza pur non potendo lavorare». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino