«I profughi? l'unico centro di accoglienza per loro è quello di Auschwitz»

«I profughi? l'unico centro di accoglienza per loro è quello di Auschwitz»
PORDENONE - (m.a.) A mio parere questo è l'unico centro d'accoglienza valido per i migranti. E sullo sfondo il lugubre ingresso del campo di sterminio di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PORDENONE - (m.a.) A mio parere questo è l'unico centro d'accoglienza valido per i migranti. E sullo sfondo il lugubre ingresso del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, dove sino al 27 gennaio del 1945, giorno della liberazione avvenuta grazie all'intervento delle truppe sovietiche, trovarono una morte orrenda circa 1,1 milioni di deportati dal regime nazista.


LA FOTO DELLO SCANDALO SUI SOCIAL


Il post - ora rimosso - è comparso martedì scorso sulla bacheca di una giovane ragazza della Pedemontana, che ha pensato bene di condire un messaggio già raccapricciante con la frase "L'Italia agli italiani", accompagnata da una mano tesa che richiamava il saluto romano del Ventennio fascista. Un messaggio che ora è scomparso da Facebook, ma che durante tutta la scorsa settimana è stato ripreso e segnalato da più di un utente. C'è infatti chi involontariamente si è imbattuto nel meme (si chiamano così le immagini accompagnate da una scritta che si accavalla alla fotografia) oppure chi l'ha visualizzato su Sei di Pordenoneuncensored, il gruppo Facebook cittadino che per primo ha intuito la pericolosità del messaggio veicolato dalla ragazza...
 
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino