Profughi, altri mille in arrivo in Veneto: ignorata la "diffida" di Zaia al governo

In arrivo altri profughi a Nordest
VENEZIA - Le province del Veneto dovranno farsi carico di altri 1003 migranti in arrivo sulle coste italiane. Lo ha comunicato la prefettura di Venezia, sottolineando che la quota...

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VENEZIA - Le province del Veneto dovranno farsi carico di altri 1003 migranti in arrivo sulle coste italiane. Lo ha comunicato la prefettura di Venezia, sottolineando che la quota spettante al Veneto rientra nel fabbisogno di diecimila posti a livello nazionale. Proprio nei giorni scorsi però il governatore Zaia aveva scritto al premier Renzi una lettera in cui lo diffidava dall’indirizzare nel Veneto altri profughi, stante il superamento, con 10.576 presenti al 14 luglio, del plafond massimo previsto dalla legge.


I nuovi posti da individuare saranno 174 nella città metropolitana di Venezia - attraverso una gara pubblica i cui termini di presentazione scadranno il 4 agosto - e altri 199 nel territorio padovano. Per la prefettura di Venezia per la realizzazione di questo nuovo «obiettivo umanitario» è indispensabile la collaborazione dei Comuni «soprattutto di quelli che non hanno alcuna presenza di migranti sul proprio territorio».

Invece in Friuli Venezia Giulia accade l’opposto: circa un centinaio di profughi dovrebbero essere infatti trasferiti nelle prossime settimane da Udine e Pordenone, per decongestionare una situazione di sovraffollamento. Dalle due province sono già stati trasferiti nelle scorse settimane circa 350 migranti sui 500 previsti da Udine, e 25 su 50 a Pordenone. E contrariamente a quanto accade altrove, in Friuli Venezia Giulia non è neppure previsto l'arrivo di nuovi migranti. Almeno non quelli sbarcati via mare sulle coste del sud Italia. La regione si trova invece a dover fronteggiare i nuovi arrivi di profughi via terra, per lo più pachistani e afgani, che raggiungono l'Italia via terra, lungo la rotta balcanica e attraversano il confine a Tarvisio. In provincia di Udine i richiedenti asilo ospitati nelle strutture del territorio sono circa 2200, e circa 1200 nel Pordenonese, a fronte di un tetto massimo che dovrebbe fermarsi a 830 unità.


Un sintomo del nervosismo esistente nel Veneto è la protesta, a Treviso, degli inquilini di un palazzo di San Liberale dove era stato annunciato per il primo agosto l’arrivo di cinque richiedenti asilo: dopo un’animata manifestazione in consiglio comunale ci si sta orientando a congelarne l’arrivo. Ma c’è anche una buona notizia: una delegazione di 45 richiedenti asilo di tutte le religioni, ospiti dell'ex caserma Serena, con 9 operatori della Nova Facility e il sindaco di Casier Miriam Giuriati, parteciperà mercoledì prossimo all'udienza Generale di Papa Francesco, per chiedere una benedizione per il cammino d'integrazione. (hanno collaborato Paolo Calia, Elena Viotto) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino