Profughi in arrivo, il sindaco contro il prefetto: «Non li ospitiamo»

Profughi in arrivo, il sindaco contro il prefetto: «Non li ospitiamo»
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«Nel territorio d Scorzè non vi sono locali che soddisfano le richieste da Lei evidenziate. Mi corre la correttezza di specificare ulteriormente che in ogni caso questa Amministrazione Comunale non intende collaborare in alcun modo al fine di realizzare obiettivi e metodi che non condividiamo e che riteniamo dannosi per la cittadinanza».




Secca la risposta del sindaco di Scorzè Giovanni Battista Mestriner alla nuova richiesta da parte del Prefetto di Venezia Domenico Cuttaia di accogliere cittadini stranieri al fine di far fronte al flusso di sbarchi sulle coste italiane.



La missiva è arrivata in municipio il 21 agosto e segue il tavolo di coordinamento regionale tra le Prefetture e le Questure del Veneto, la Regione e le Amministrazioni provinciali e i Comuni capoluogo del 10 luglio, inteso a realizzare un piano operativo nazionale articolato in varie fasi. Viene richiesto peraltro di reperire ulteriori posti presso edifici scolastici, impianti sportivi, convitti, colonie e altre tipologie di strutture non adibite ad attività di interesse pubblico e da affidare in gestione a operatori del privato sociale.



Già il 20 febbraio scorso il Consiglio comunale di Scorzè aveva a maggioranza deliberato di non aderire a una prima richiesta del Prefetto di ospitare gli stranieri che sbarcano in Italia. «La politica del governo sui migranti è ipocrita, pericolosa e deleteria - dichiara il sindaco - Ipocrita perché le porte aperte a tutti non farà che aumentare il flusso di queste persone disperate. Pericolosa perché non c'è nessuna vera integrazione non potendo assicurare loro un posto di lavoro che già manca per i cittadini italiani. Deleteria perché stanno spendendo milioni di euro per andarli a prendere e per le strutture di accoglienza in un momento di grave crisi finanziaria ed economica. Si sta creando un mercato di disperati a vantaggio solo ed esclusivo di poche organizzazioni che si inseriscono in questa situazione per ricevere ingenti finanziamenti pubblici e approntare una falsa accoglienza». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino