Padova. Profughi, Giordani: «L'aeroporto Allegri? Se servirà per la prima accoglienza va bene. Né io né il prefetto vogliamo maxi hub»

Sul posto sono già arrivate una trentina di brandine fra quelle usate alle palestre della Falconetto e del Duca degli Abruzzi

PADOVA - «Non so se sarà usato. Penso però che il prefetto stia per trasferire i profughi di Selvazzano. E penso che se farà qualcosa all'Allegri...

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PADOVA - «Non so se sarà usato. Penso però che il prefetto stia per trasferire i profughi di Selvazzano. E penso che se farà qualcosa all'Allegri sarà la stessa cosa che ha fatto per le palestre, una prima accoglienza per 30-40 persone, e sarebbe anche logico, per poi smistarli in accoglienza diffusa». Così il sindaco Giordani ieri mattina intercettato a palazzo Moroni ha inquadrato la situazione dei richiedenti asilo in questo momento.

Hub all'aeroporto Allegri

Il problema è che questo punto di accoglienza non diventi un hub, ovvero un punto fisso. «Io ho capito che vorrebbe usare eventualmente l'Allegri, ma non so se poi lo farà veramente, per farli stare qualche giorno in attesa di smistarli. Se è così non c'è nessun problema se sono 30 o 40. Gli ho solo detto che non apprezzo i grandi hub, come lui del resto. Stiamo cercando di collaborare al massimo, purtroppo ne arrivano tanti. Ma è inutile dire di no, bisogna gestire il problema con intelligenza e lui lo sta facendo. Se i migranti possono essere accolti in una maniera umana e decente penso che vada bene». Insomma i locali dell'aeroporto verrebbero impiegati solo in casi di emergenza qualora non si trovassero subito appartamenti per i nuovi arrivi. Ma è un fatto che comunque lo scalo, nella parte del demanio militare, ha visto nei giorni scorsi l'arrivo di trenta brandine fra quelle che erano nelle due palestre alla Falconetto e al Duca degli Abruzzi, dunque è lì che verranno indirizzati se ci fossero problemi di ospitalità. Potrebbe già arrivare ad esempio la trentina di migranti che devono spostarsi entro venerdì dalla palestra di Feriole se non si saranno trovate soluzioni alternative.

Il Prefetto Messina, a margine della cerimonia, al monumento Libeskind, in memoria dell'11 settembre ha aggiunto: «Noi lavoriamo per una accoglienza dignitosa, io non ho parlato mai di hub questa preoccupazione è solo vostra. Stiamo gestendo il problema perchè a noi è demandata questa responsabilità. Però nessuno ha detto finora che Padova ha retto l'impatto dell'arrivo in un tempo brevissimo di centinaia di questi migranti. E su questa strada continueremo».

L'emergenza

L'emergenza migranti non nasce oggi. Se ne parla da 12 anni. Finora il sistema, prima degli hub e poi dell'accoglienza diffusa, fatta da una rete di associazioni, cooperative, parrocchie, privati che mettono a disposizione alloggi sotto la direzione della prefettura, ha retto anche ad arrivi di 70 migranti a settimana. Oggi ce ne sono circa 1900. Ma dal 18 agosto la musica è cambiata. In quattro giorni sono arrivati circa 140 migranti che hanno fatto saltare il sistema. Il prefetto si è accordato con il sindaco (che è anche presidente della Provincia) per accoglierli in tre palestre fino all'inizio della scuola. Ora due sono state liberate la terza lo sarà entro questa settimana. Sta aiutando il fatto che da qualche giorno non ci sono stati più arrivi e dunque il meccanismo che libera posti sia per chi ha avuto il permesso di soggiorno, sia per l'ingresso nel sistema Sai, quello dell'accoglienza-integrazione, permette di mettere a disposizione alloggi ulteriori. 

 

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Il Gazzettino