L’Osservatorio sul Nord Est si occupa oggi della percezione di eventuali disagi legati alla presenza dei profughi nei Comuni. Il 25% dichiara che sono presenti e che questo...
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Il tema dei profughi appare sempre particolarmente caldo. Sono ancora ben presenti, e non accennano a diminuire, le polemiche scoppiate recentemente sul ruolo delle Organizzazioni Non Governative che operano nelle acque del Mediterraneo. Al contempo, le risposte continentali su questo tema tardano ad arrivare. A parte qualche parola di solidarietà, i principali partner europei non sembrano voler comprendere che un fenomeno di questa portata non può essere lasciato sulle (fragili) spalle di Paesi come l’Italia e la Grecia, ma deve avere una regia e una strategia complessiva che permetta all’Europa di governarlo.
In questi anni, l’Italia ha cercato di resistere e per ora le tensioni sono state limitate. Anche nel Nordest, area piuttosto reattiva sull’argomento, i dati che abbiamo rilevano mostrano che il 44% degli intervistati dichiara di risiedere in Comuni che ospitano profughi, ma che da questa presenza non hanno registrato problemi. Il 25%, invece, ritiene che nel proprio territorio la presenza di richiedenti asilo abbia procurato problemi e il 20% vive in realtà in cui non ci sono profughi.
Rispetto al settembre scorso, però, possiamo osservare come siano diminuiti gli intervistati che dichiarano di vivere in Comuni privi di profughi (-3 punti percentuali), mentre nello stesso arco di tempo sembra essere aumentata la quota di residenti in Comuni che li ospitano e che hanno avuto dei problemi legati alla loro presenza (+7 punti percentuali). Sostanzialmente stabile, invece, la percentuale di nordestini che giudica la presenza dei richiedenti asilo nel proprio Comune non problematica (44%).
Come si caratterizzano dal punto di vista sociale queste percezioni? Coloro che non ritengono di avere profughi presenti nel proprio territorio comunale sono in misura maggiore giovani under-25 (32%), oltre a persone di età centrale (35-54 anni, 25-26%). Dal punto di vista socio-professionale, invece, ritroviamo soprattutto operai (27%) e studenti (28%), disoccupati (34%) e imprenditori (40%). Chi invece sa di avere profughi presenti nel proprio Comune, e a seguito di questo ha notato l’insorgere di problemi, ha in misura maggiore tra i 35 e i 44 anni (29%), mentre guardando alle professioni emerge una certa presenza di liberi professionisti (39%) e casalinghe (30%). Quanti vivono in realtà che ospitano richiedenti asilo senza che questo abbia portato a tensioni sono soprattutto persone adulte (50%), anziane (53%) e quanti sono impiegati (52%).
Consideriamo infine l’influenza degli orientamenti politici. Guardando ai dati, osserviamo che hanno rilevato problemi soprattutto gli elettori di Forza Italia, della Lega Nord o del M5s. Anche tra questi, però, la maggioranza relativa vive in realtà in cui la presenza dei profughi non ha portato disagi. Così, il 30% degli elettori di Forza Italia ha percepito problemi legati alla presenza dei profughi, ma il 47% no; il 31% degli elettori della Lega ha percepito problemi legati alla presenza dei profughi, ma il 40% no; il 31% degli elettori del M5s ha percepito problemi legati alla presenza dei profughi, ma il 42% no. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino