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SAN MARTINO DI LUPARI (PADOVA) - Ha fatto scoprire e ha saputo trasmettere la passione dell'arte, e quindi della cultura, a generazioni di studenti della scuola media ai quali ha insegnato educazione artistica. Per lei era molto di più di un lavoro, era una passione coltivata fin da giovanissima che si era poi coniugata con l'insegnamento. Una vita a colori, li adorava, quella della professoressa Maria Cristina Strazza, mancata venerdì a 61 anni. Abitava a San Martino di Lupari. Lascia il marito Michele Baggio e la figlia Ilaria, ma a condividerne il dolore sono in tantissimi a cominciare dai colleghi di lavoro e dai suoi moltissimi studenti ed ex allievi. Era ritornata in classe, nella scuola secondaria di primo grado Luigi Pierobon dell'Istituto comprensivo di Cittadella diretto da Chiara Riello, dopo il particolare anno scolastico a distanza, sempre con immutata passione. Quello cominciato il 14 settembre doveva essere il suo ultimo anno di lavoro. Tutti i progetti, ne aveva ancora molti, erano programmati per il periodo della pensione e sono stati purtroppo travolti dal tracollo inaspettato del male, che in meno di venti giorni ha avuto il sopravvento. Un male che anche nei momenti più cupi l'ha vista tenace e forte, con sempre accanto i familiari e tante persone amiche. Nel gennaio del 2018 la diagnosi, le cure, e l'anno scorso la professoressa Strazza era ritornata al lavoro. Tutto sembrava procedere per il meglio ed invece, subdolo e silenzioso, il male ha continuato a fare il suo corso, manifestandosi drammaticamente senza che la scienza medica potesse fare più nulla.
IL RITRATTO
«Era una persona semplice e sempre disponibile, fin da giovane ha amato l'arte, approfondita anche con collaborazioni con la Biennale e il Museo Guggenheim di Venezia - è il profilo tracciato dal marito -.
Il Gazzettino