In pensione il prof geologo che camminava a cucinava con gli allievi: «Ma resto sulle Dolomiti»

Paolo Salvini
SANTO STEFANO - Lascia la cattedra ma non la montagna il professor Paolo Salvini, che qualche giorno fa è andato in pensione dopo una lunga carriera a insegnare ai ragazzi...

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SANTO STEFANO - Lascia la cattedra ma non la montagna il professor Paolo Salvini, che qualche giorno fa è andato in pensione dopo una lunga carriera a insegnare ai ragazzi della Ragioneria di Santo Stefano di Cadore e, negli ultimi anni, allo Scientifico di Belluno.


Di origini triestine ma ormai profondo conoscitore delle Dolomiti, Salvini ha iniziato la sua carriera subito dopo la laurea in geologia: «Io ho sempre voluto insegnare, fin da giovanissimo - spiega - e per questo ho scelto una materia che fosse coinvolgente. Mi piaceva anche la matematica, persino l’educazione fisica (ma bisognava essere alti almeno 1.65 a quel tempo), ma poi ho optato per la geologia». 
E col senno di poi si può dire che sia stata una fortuna: trasferitosi da Sappada a Domegge, di cui è stato anche vicesindaco, Salvini entrò nel Soccorso alpino grazie alla passione per l’arrampicata e iniziò a scrivere di montagna e di storia delle Dolomiti con una tale frequenza che oggi il suo entusiasmo, accumulato in tante escursioni e ricerche, non si è ancora spento. Anzi, è proprio continuando a esplorare la montagna e scrivendone, che il professore pensa di godersi la pensione. 


«Ho insegnato per trent’anni alla ragioneria di Santo Stefano - racconta - penso nel complesso di essere riuscito a trasmettere ad alcuni di loro la mia passione. Li portavo con me a fare trail e percorsi con le ciaspe, convinto che potesse essere oltre che un’esperienza didattica anche un’occasione di socializzazione. Alcuni di loro, alla fine, hanno scelto di fare anch’essi geologia. Mi ricordo per esempio i tempi dell’autogestione: a quel tempo in quelle giornata i ragazzi non ne approfittavano per starsene a casa come oggi. Volevano venire a scuola proprio perché potevano fare qualcosa di pratico: ricordo che cucinavamo assieme, organizzavamo concerti e mostre d’arte. E ricordo come trent’anni fa ci fosse l’educazione alla salute».


E adesso? «Continuerò la collaborazione con Telebelluno, poi ho in mente un po’ di libri che potrei scrivere - risponde il prof Salvini -. Ma approfitterò della pensione anche per fare un po’ il padre, per i miei Elena, Francesco e Giovanni».
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Il Gazzettino