Professore del Bo e giornalista espulso dalla Turchia: doveva parlare a una conferenza sui diritti umani

Giuseppe Acconcia
PADOVA - Un giornalista, e docente dell'Università di Padova, è stato espulso dalla Turchia. Giuseppe Acconcia è stato respinto dalle autorità...

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PADOVA - Un giornalista, e docente dell'Università di Padova, è stato espulso dalla Turchia. Giuseppe Acconcia è stato respinto dalle autorità turche al suo arrivo all'aeroporto di Smirne venerdì. A darne notizia ieri è stato lo stesso accademico, che insegna Geopolitica del Medio Oriente: «Sto bene, la polizia di Smirne mi ha trattato bene ma mi ha obbligato a rientrare in Europa con il primo volo disponibile», ha spiegato.


LA CONFERENZA
Acconcia è stato accompagnato, insieme ad un'altra cittadina tedesca che si trovava già in aeroporto, su un volo per Colonia. Il professore doveva prendere parte alla conferenza in corso a Smirne sul rispetto dei diritti umani, dal titolo La crisi della giustizia e la politica dei diritti, organizzata dall'Accademia dell'Egeo con la partecipazione di giuristi, studiosi, avvocati e giornalisti. Il dottore di ricerca in Scienze politiche all'Università di Londra era stato già espulso dalle autorità turche nel luglio del 2015 mentre, insieme ad altri colleghi, dava copertura giornalistica agli eventi della liberazione della città curda di Kobane dai jihadisti dello Stato islamico. Il bando avrebbe dovuto avere una durata di cinque anni. «Hanno fatto riferimento a quell'evento di ormai sette anni fa per impedirmi di partecipare alla conferenza», ha raccontato Acconcia. «È solo uno dei tanti episodi di limitazione alla libertà di espressione e alla mobilità ha aggiunto di migliaia di giornalisti, docenti e ricercatori turchi e internazionali nella Turchia del presidente Recep Tayyip Erdogan, salutato ora da molti governi come un possibile mediatore nel conflitto in Ucraina mentre continuano le violazioni dei diritti umani nel paese». Il docente ha fatto sapere via social di aver poi potuto partecipare alla conferenza con un videomessaggio.
 

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Il Gazzettino