A notarli era stata una pattuglia dei carabinieri di Aviano: quattro persone che si aggiravano senza una meta precisa in un centro abitato e controllavano palazzine e case, come...
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Un’indagine lampo, durante la quale i carabinieri di Aviano (comandati dal maresciallo Luigi Ruzza) e del Nucleo Operativo e Radiomobile di Sacile (comandati dal luogotenente Massimo Zuin) hanno tenuto sotto controllo i quattro sospetti, hanno studiato le loro mosse, hanno capito qual era il loro modus operandi fino a che, lo scorso 3 dicembre, hanno arrestato i primi tre a Pinzano dopo che avevano messo a segno un furto a Venzone (Ud). Parte della refurtiva l’hanno recuperata immediatamente grazie alla presenza di un militare donna che ha perquisito Manola Caris: la ragazza aveva nascosto nelle parti intime un fazzoletto dentro al quale c’erano monili in oro. Ed è grazie agli elementi raccolti dopo i primi tre arresti che i carabinieri sono arrivati al quarto uomo, Massimo Carris, finito pure lui in carcere. Gli investigatori sono arrivati a casa del ventiquattrenne intorno alle 20.30 e si sono sentiti apostrofare dalla moglie del ragazzo «È questa l’ora di andare nelle case degli altri! Stiamo cenando». E pensare che i furti erano messi a segno proprio all’ora di cena...
L’operazione è stata illustrata ieri mattina al comando provinciale di carabinieri dal procuratore Marco Martina, dal colonnello Mario Polito, dal comandante della Compagnia di Sacile Michele Grigoletti e dal maresciallo Luigi Ruzza (Aviano). «Un’indagine veloce grazie anche alla tempestività della Procura - ha rimarcato Grigoletti ringraziando Martina e il pm Monica Carraturo - che ha permesso di incastrare una banda che aveva quale unico sostentamento i furti». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino