Processo Pfas, monitoraggio segnalò cardiopatie e malattie: in zona rossa più contaminazioni

Mamme no pfas al processo
VICENZA - Al processo in corso a Vicenza per l'inquinamento da Pfas in Veneto è stato il turno della dottoressa Francesca Russo, direttrice del...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

VICENZA - Al processo in corso a Vicenza per l'inquinamento da Pfas in Veneto è stato il turno della dottoressa Francesca Russo, direttrice del Dipartimento di prevenzione della Regione Veneto, che ha ricostruito le procedure di screening sanitario messe in atto per valutare l'impatto dei Pfas sulla salute dei cittadini residenti nelle zone contaminate. Nel procedimento davanti alla corte d'Assise sono imputati 15 manager di Miteni, Icig e Mitsubishi Corporation, accusati a vario titolo di avvelenamento delle acque, disastro ambientale innominato, gestione di rifiuti non autorizzata, inquinamento ambientale e reati fallimentari.

Lo studio su oltre 500 persone

Tra luglio 2015 e aprile 2016, con il coordinamento dell'Istituto Superiore di Sanità, è stato condotto uno studio esplorativo di biomonitoraggio, per valutare le concentrazioni di Pfas nel sangue di un campione di persone residenti in alcune aree soggette all'inquinamento e confrontarle con quelle di un campione di controllo, non esposto a Pfas attraverso l'acqua potabile.

In totale sono stati coinvolti più di 500 soggetti, di età compresa tra i 20 e i 50 anni, residenti in 14 Comuni del Veneto, tra cui sette comuni scelti tra quelli a maggiore esposizione lungo gli assi di diffusione del cosiddetto «plume» di inquinamento. Lo studio rilevò concentrazioni di Pfas significativamente più elevate nel sangue delle persone residenti nelle zone interessate dalla contaminazione rispetto al gruppo di controllo (fonte Ulss 8). In aula sono state presentate le slide relative allo studio epidemiologico.

Cardiopatie ischemiche in zona rossa

Rispetto al resto della regione, la popolazione della zona rossa ha dimostrato, tra il 2007 e il 2014, un eccesso di mortalità per cardiopatia ischemica pari a un +21% nei maschi e + 11% nelle femmine; un aumento di incidenza di malattie cerebrovascolari nei maschi +19%, aumento di incidenza del diabete mellito +25% nelle femmine, un aumento di incidenza di demenza +14% nelle femmine. Per quanto riguarda le malattie contratte, i residenti esposti alla contaminazione da Pfas hanno dimostrato un'incidenza maggiore rispetto al resto della popolazione non esposta a Pfas nel Veneto si sono registrate incidenze di ipertensione arteriosa (+22%nei maschi e + 20% nelle femmine), cardiopatia ischemica (+6% nei maschi e + 8 % nelle femmine), diabete mellito (+15% nei maschi e +17 nelle femmine). Le mamme in area rossa hanno evidenziato un aumento di casi di pre-eclampsia pari a +49%, diabete gestazionale +69% e hanno avuto un aumento del 30% di bambini con basso peso alla nascita.

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino