VENEZIA - Nessun "patteggiamento" per ora, al processo per lo scandalo Mose, per Piergiorgio Baita e Nicolò Buson, rispettivamente ex amministratore delegato ed...
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La Mantovani infatti sta pagando il debito tributario in base a vari piani di ammortamento: per quanto riguarda i capi d'imputazione che interessano Baita e Buson, risultano ancora da versare quattro rate, per complessivi 85mila euro, rate che scadranno nel 2019. E il Gup ritiene che finché queste somme non siano materialmente versate, Baita e Buson non possono accedere al patteggiamento. Le difese tuttavia fanno notare che oggi i due imputati sono estranei alla Mantovani, e non possono certo obbligare l'azienda ad accelerare i pagamenti concordati con l'erario. E quindi la norma avrebbe dei profili incostituzionali, perché negherebbe dei diritti agli imputati in forza di circostanze indipendenti dalla loro volontà.
Il giudice ha comunque concesso tempo, rinviando l'udienza al 17 gennaio, per tutti e cinque gli ultimi imputati del processo Mose. Oltre a Baita e Buson, le cui richieste di patteggiamento sono state discusse oggi, ci sono da prendere in esame quelle dell'ex braccio destro di Giancarlo Galan, Claudia Minutillo, dell'ex componente del direttivo del Cvn, Pio Savioli, e dell'intermediario Mirco Voltazza.
Il Gazzettino