Ancora veleni, accuse, giri di soldi, notti lascive, nomi. E poi l'appello al patriarca di Venezia, Francesco Moraglia: «Eccellenza, come può pensare che se...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
A far riesplodere lo scontro sarebbe stata una vicenda legata alla tangenti del Mose e ai rapporti chiesa di Venezia-Vaticano. Il volantino è una sequela di accuse tra nomi di fantasia e storpiature volute dallo stesso autore per evitare accuse dirette. Si parla, come già fatto altre volte, di comportamenti non consoni alla vita sacerdotale di alcuni prelati veneziani. Una riedizione, aggiornata delle accuse che Fra.Tino aveva già mosso alla Curia veneziana nei primi mesi del 2019. In un'occasione attraverso una mail spedita ad alcuni sacerdoti e agli organi di stampa da un indirizzo criptato. «Si potrebbe andare avanti, ma viene lo scoramento», chiude Fra.Tino prima di appellarsi a Moraglia: «Bisogna che lei restauri l'ufficio ecclesiale, sennò che ci sta a fare? A coprire i peccati?». Domande seguite dalla richiesta di «gesti di chiarezza». In serata è arrivata la posizione del Patriarcato: «A proposito del volantino contenente affermazioni false e altamente diffamatorie per il Patriarcato, si sta procedendo a sporgere denuncia affinché si proceda penalmente nei confronti del responsabile».
LE INDAGINI E IL PROCESSO
Impossibile scindere la vicenda del corvo del patriarcato da quella di don Massimiliano D'Antiga, l'ex sacerdote di San Zulian e San Salvador a processo canonico extragiudiziale per la sua disobbedienza al patriarca che l'8 dicembre lo aveva spostato a San Marco. Il processo è in corso, con sfilate di testimoni a favore e contro D'Antiga, mentre si indaga anche sul suo servizio a Burano. Intanto i carabinieri che anche ieri hanno raccolto le denunce di alcuni sacerdoti, stanno aspettando gli esiti delle indagini del Ris sui volantini sequestrati, così come l'analisi delle telecamere di sicurezza, per provare a dare un'identità al corvo.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino