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TRIESTE - Si è chiuso con un comizio a tutela del lavoro in piazza Unità d'Italia il corteo del Primo maggio promosso a Trieste dai sindacati confederali Cigl, Cisl e Uil. Circa 3 mila i presenti, secondo la stima della Questura. Al centro dell'attenzione la vertenza Wartsila: «È arrivato il momento di far diventare realtà la volontà» espressa da «questo Governo e dal precedente» di tutelare i lavoratori della Wartsila: «una multinazionale come questa non può abbandonare le persone nella solitudine», ha osservato a margine del corteo il segretario nazionale confederale della Cisl Andrea Cuccello. «Aspettiamo il tavolo ministeriale, ma siamo preoccupati perché, giunti a questo punto, ci aspettavamo qualcosa di più solido», ha aggiunto lungo il percorso Marco Relli, segretario territoriale Fiom Cgil. «A oggi non c'è nessuna certezza, chiediamo sicurezza» per i lavoratori, anche quelli dell'indotto, «e chiediamo una regia forte del Governo, che finora non si è palesata», ha sottolineato il segretario regionale della Uil, Matteo Zorn.
Il tavolo ministeriale è atteso la prossima settimana, ma non è stata ancora ufficializzata la data, spiegano i sindacati. Partiti da Campo San Giacomo, con il testa lo striscione di Wartsila, i manifestanti hanno sfilato lungo le vie del centro sventolando le bandiere sindacali, ma anche della pace, esponendo striscioni e cartelli.
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Il Gazzettino