L'ex primario Facci dirige un ospedale in Etiopia: «La mia Africa tra i malati di Covid»

Enzo Facci e la moglie
ROVIGO - Dall'ospedale di Rovigo a quello di Wolisso in Etiopia, per portare la propria esperienza al servizio dei più bisognosi, in questo momento elicato. In...

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ROVIGO - Dall'ospedale di Rovigo a quello di Wolisso in Etiopia, per portare la propria esperienza al servizio dei più bisognosi, in questo momento elicato. In Africa, anche se le notizie che trapelano sono poche, la piaga del Covid sta mietendo molte vittime. E il medico Enzo Facci, pensionato da poco, attirato dal suo amore per l'Africa, non ha resistito ed è partito per l'Etiopia per dirigere il Saint Luke Catholic Hospital di Wolisso. Teatro di guerre civili che dilaniano il paese, gli ospedali, soprattutto i reparti di pediatria sono in situazioni drammatiche. Il dottor Facci a Wolisso dispone di due incubatrici e poco altro.


E i piccoli continuano a morire senza poter dare loro aiuto. La missione del medico polesano di adozione per aver lavorato come primario di chirurgia generale a Trecenta e a Rovigo è incentrata anche sui vaccini anti Covid, dato che solamente il 20% circa del personale sanitario etiope è vaccinato.

Facci è partito con il Cuamm di Padova e ora a Wolisso dirige un ospedale di circa 200 posti letto che serve una popolazione di oltre 1,2 milioni di persone. Insieme a lui, la moglie Anna condivide la sua scelta. Il medico ha 64 anni ed è ricordato per la sua professionalità e competenza. «Ho conosciuto Medici con l'Africa Cuamm negli anni in cui frequentavo l'Università - racconta -. Ma mi sono avvicinato a questa organizzazione solamente dopo la laurea. Nel 1984 ho prestato servizio civile a North Kinangop in Kenya, per oltre due anni. Quindi sono stato in Tanzania a Ikonda dal 1990 al 1992. Arrivato ad una certa età, puoi trasmettere quello che hai imparato: è una forma di condivisione che sento intimamente».


La campagna vaccinale anti Covid all'ospedale di Saint Luke è iniziata pochi giorni fa, dopo che nell'ultimo mese vi è stato un grande aumento di casi positivi, tra cui alcuni molto gravi. Dopo l'inizio delle vaccinazioni ad Addis Abeba, le prime dosi sono arrivate anche all'ospedale di Wolisso, 120 chilometri dalla capitale. Sono arrivate circa 500 dosi che saranno necessarie per vaccinare tutto il personale dell'ospedale, dai medici agli addetti alle pulizie. Sono state vaccinate circa 250 persone.


Davide Sergio Rossi, presidente di Bandiera Gialla Rovigo, ricorda che la sua associazione, assieme a Gm Merano e alla dottoressa Sandra Sparesato in particolare, opera da oltre 20 anni in Africa negli stati di Etiopia, Benin, Mali e Sudan del sud: «A breve la nostra attenzione e aiuto saranno rivolti anche alla missione del dottor Facci, impegnato in questa difficilissima realtà».
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Il Gazzettino