Prezzi alti, 15 supermercati finiscono nel mirino: ​casi segnalati durante i mesi di lockdown

Prezzi alti, 15 supermercati finiscono nel mirino: casi segnalati durante i mesi di lockdown
TREVISO Ben quindici supermercati trevigiani, tra quelli dentro il centro storico e quelli presenti nell'immediata periferia, finiscono nel mirino della polizia locale....

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TREVISO Ben quindici supermercati trevigiani, tra quelli dentro il centro storico e quelli presenti nell'immediata periferia, finiscono nel mirino della polizia locale. L'obiettivo è tenere sotto controllo i prezzi individuando un paniere formato da 10 prodotti costantemente monitorati. L'allarme aumenti si è attenuato rispetto alle decine di casi segnalati durante i mesi di lockdown, mal al comando di via Castello d'Amore hanno deciso che un controllo va comunque mantenuto: l'argomento è di quelli estremamente sentiti e sensibili, pronto a trasformarsi in problema alla prima criticità. Forti quindi dell'esperienza accumulata in primavera, i vertici della polizia locale hanno deciso di continuare il monitoraggio, affinandolo.


IL CRITERIO
«Rispetto ai 20-30 prodotti individuati e controllati durante il lockdown - spiega il comandante Andrea Gallo - abbiamo deciso di ridurne il numero a dieci, scegliendo le tipologie più acquistate, quelle che generalmente compongono la base della spesa settimanale di una famiglia. I nostri agenti, saltuariamente, andranno in giro per gli scaffali a segnarsi i prezzi. A distanza di tempo torneranno per annotare le oscillazioni. Se ci accorgeremo che la differenza è eccessiva, chiederemo conto ai gestori». Il nuovo paniere è composto da: pasta, pane, riso, caffè, verdura, frutta, scatolame, pesce, prodotti igienizzanti. Queste sono le categorie poi, di volta in volta, verrà selezionata una particolare marca. Espediente utile per evitare che qualche prezzo venga abbassato per l'occasione.

LE VERIFICHE
Fino a oggi le oscillazioni sospette, alla fine, hanno trovato una spiegazione. La polizia locale si era focalizzata soprattutto sulla differenza di prezzo tra un supermercato e l'altro. La prima ondata di controlli aveva coinvolto nove punti vendita e trenta prodotti. In quel caso tutte le segnalazioni arrivate parlavano di prodotti che costavano anche il doppio o il triplo da un posto all'altro. E per cinque esercizi commerciali si è era accesa la spia rossa: i prezzi erano decisamente troppo elevati rispetto alla media. E così ai supermercati è stata spedita una lettera di contestazione dando un mese di tempo per produrre tutta la documentazione necessaria. In assenza di giustificazione credibili il supermercato in questione sarebbe stato segnalato al Garante rischiando multe fino a 20mila euro. «Alla fine - continua Gallo - non abbiamo fatto nessuna segnalazione. La documentazione prodotta è stata sufficiente per giustificare la differenza di prezzi. Molte volte dipende dal fornitore, dalla qualità del prodotto; in altri casi fa invece la differenza far parte o meno di una grande catena di distribuzione. I prezzi alti hanno avuto una spiegazione plausibile».

IL FENOMENO

La scelta comunque è quello di continuare a tenere alta la guardia: «Rispetto a qualche mese fa il numero di segnalazioni legate ai prezzi aumentati, o alla differenza tra un posto e l'altro, è diminuito di molto - conclude il comandante - ma continuiamo il nostro lavoro di monitoraggio. Aver deciso di ridurre il paniere a dieci tipologie di prodotti ci serve per effettuare controlli mirati e precisi. La scelta è di concentrarsi sui prodotti di maggior consumo, quelli che incidono sui costi delle famiglie». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino