La Diocesi: «Per noi è una ferita, il sacerdote si è fatto da parte»

La Diocesi: «Per noi è una ferita, il sacerdote si è fatto da parte»
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PADOVA - «È una ferita. Anche solo un'inchiesta o un sospetto di questo tipo è una ferita per la Diocesi intera e in particolare per quella comunità cristiana». Don Marco Cagol, vicario episcopale della Diocesi di Padova, spiega così la posizione della chiesa di Padova sulla vicenda che vede un parroco padovano indagato per violenza privata e favoreggiamento alla prostituzione. Ieri i carabinieri, in esecuzione di un decreto della procura della Repubblica di Padova, hanno messo in atto una perquisizione nell'abitazione del sacerdote: in una stanza chiusa a chiave i militari avrebbero trovato oggetti per giochi sessuali e materiale informatico attualmente in fase di analisi. A denunciare il parroco una donna rumena con cui il sacerdote avrebbe avuto una lunga relazione è che ora lo avrebbe accusato di averla costretta a rapporti sessuali anche con altri uomini. Un'accusa secondo gli inquirenti tutta da verificare e al vaglio ora della procura. Don Cagol ha ribadito oggi che nella diocesi «c'è grande sorpresa e dispiacere per la vicenda ma prima di esprimere alcun giudizio ci riserviamo di conoscere la realtà dei fatti e si spera che al più presto venga fatta luce». «Il vescovo ha parlato con il sacerdote e lui, concordandolo con il vescovo, si è fatto da parte in attesa che venga fatta chiarezza - ha concluso - evidentemente in questi giorni non è il caso che stia lì in sede. Penso sia normale che in attesa dell'evolversi degli eventi una persona pubblica non stia sotto i riflettori». ha concluso il vicario del vescovo.
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Il Gazzettino