Prete social alla sbarra per violenza sessuale, don Federico accusato anche da un infermiere

Don Federico De Bianchi
VITTORIO VENETO - Sacerdote alla sbarra per violenza sessuale: ieri, 5 aprile, si è celebrata un'altra udienza nel processo che vede come imputato don Federico De Bianchi. Il...

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VITTORIO VENETO - Sacerdote alla sbarra per violenza sessuale: ieri, 5 aprile, si è celebrata un'altra udienza nel processo che vede come imputato don Federico De Bianchi. Il prete social, 45enne, ex parroco di Santa Giustina e Val Lapisina, è accusato di aver ripetutamente approfittato delle condizioni psicologiche dei quattro giovani, mentre erano ricoverati nella comunità Villa delle Rose e nel reparto di psichiatria dell'ospedale di Conegliano, di cui lui era cappellano tra il 2009 e il 2010. A deporre in aula alcuni testimoni della difesa, affidata agli avvocati Stefano Trubian e Massimiliano Paniz. Tra le persone sentite c'era quello che all'epoca era il direttore del dipartimento di Psichiatria. «Non so nulla di questa vicenda. Non ho mai ricevuto segnalazioni di abusi» - ha detto l'ex primario.


«Don Federico? E' una persona buona, allegra e solare che ti fa appassionare alla messa». E' il ritratto che ne ha tracciato in aula un giovane teste che ha raccontato di aver conosciuto il prete come cappellano all'ospedale di Vittorio Veneto perché entrambi i suoi genitori lavorano lì. «Ha un modo di fare coinvolgente, diverso da quelli degli altri preti. Questo gli ha attirato qualche critica, soprattutto da persone di una certa età ma lui è fatto così: ha sempre una parola di conforto nei momenti difficili».

LE ACCUSE
Ad accusare don Federico sono quattro giovani. Il sacerdote avrebbe allungato le mani nelle parti intime dei pazienti che andava a visitare come cappellano degli ospedali. Nel capo di imputazione il pm Barbara Sabattini contesta palpeggiamenti, baci tentati o andati a segno nei confronti dei pazienti.

LA DENUNCIA


Tra i testimoni che hanno già deposto in aula c'è anche un infermiere dell'ospedale di Conegliano, che aveva informato la direzione sanitaria delle confidenze raccolte dalle presunte vittime delle molestie. Era stato lui ad accorgersi del nervosismo soprattutto di uno dei pazienti e a raccogliere la confidenza. L'infermiere aveva poi fatto presente la vicenda alla direzione sanitaria, che poi aveva presentato l'esposto in Procura. Il processo è stato aggiornato al prossimo 17 maggio, giornata in cui forse don Federico racconterà la sua verità, sedendo al banco dei testimoni oppure attraverso dichiarazioni spontanee. L'esame dell'imputato era previsto già nella giornata di ieri ma non si è tenuto.
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Il Gazzettino