Don Romano, 65 anni sull'altare: il parroco più longevo della diocesi di Vittorio Veneto

Don Romano Nardin
PRATA - Monsignor Romano Nardin, classe 1933, è il parroco più longevo della diocesi di Vittorio Veneto. È in servizio permanente, come dice lui, alla guida...

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PRATA - Monsignor Romano Nardin, classe 1933, è il parroco più longevo della diocesi di Vittorio Veneto. È in servizio permanente, come dice lui, alla guida delle parrocchie di Ghirano e Villanova di Prata da quattordici anni e intende restarci finché il suo capo supremo (l'Onnipotente) non lo manderà a chiamare: «Però con calma, non c'è fretta», celia l'anziano sacerdote, che giovedì 29 giugno, giorno della festa dei Santi Pietro e Paolo, patroni di Ghirano, ha spento (virtualmente) 65 candeline sulla torta della sua ordinazione presbiteriale, avvenuta proprio il 29 giugno 1957 nel Duomo di Conegliano.

DISPENSA SPECIALE
Originario di una famiglia di Tempio di Ormelle, che conta anche una suora e altri due prelati, il giovane Romano aveva 12 anni quando entrò nel Seminario vescovile di Vittorio Veneto e ne uscì, per diventare sacerdote, che non ne aveva ancora compiuti 24, visto che è nato il 10 settembre: «Per essere ordinati preti bisognava avere almeno 24 anni, a me mancavano ancora quattro mesi e perciò ho dovuto ottenere una dispensa speciale dalla Santa Sede», ricorda monsignor Nardin, reduce dalle due intense giornate di celebrazioni, sia per le sue nozze di diamante con la Chiesa che per la solennità di San Pietro e Paolo. Tra la veglia di preparazione, l'adorazione eucaristica e la messa solenne di mercoledì sera, il parroco ottantanovenne ha affrontato senza battere ciglio il tour de force, raccogliendo tanti messaggi di vicinanza, affetto e stima da parte delle due comunità. Ghirano e Villanova mercoledì si sono riunite in un'unica celebrazione, con la presenza dei due consigli pastorali, dei cantori, dei chierichetti e la partecipazione straordinaria di un soprano, fatta arrivare appositamente dai parrocchiani (ad insaputa di monsignor Romano) per cantare il Panis Angelicus di Franck e la Vergine degli Angeli di Verdi.

IL REGALO DEI FEDELI
Ma l'affetto per il loro parroco i fedeli lo hanno esternalizzato infiocchettando di rosso e argento la chiesa e i banchi, nonché stendendo un pavese di 65 bandierine, una per ogni anno di sacerdozio, davanti alla canonica di Ghirano. «Quando mi sono svegliato giovedì mattina ho trovato tutto tappezzato di fiocchi e bandierine», dice monsignore, che ha concelebrato la messa solenne insieme a don Francesco Salton, parroco di Brugnera e vicario foraneo, che fu suo cappellano quando era a Conegliano.

PAPA LUCIANI
«Sono stato ordinato nel duomo coneglianese, dall'allora vescovo Giuseppe Carraro, e poi ne sono diventato arciprete nel 1991 restando in carica per sedici anni. Mi affidarono anche la parrocchia di Costa, fui il primo parroco della diocesi a seguire due comunità», racconta ancora monsignor Nardin, che nella sua lunga esperienza sacerdotale è stato toccato dalla grazia di essere vicino ad Albino Luciani, quando divenne vescovo della diocesi di San Tiziano e anche dopo: «Per undici anni sono stato un suo diretto collaboratore, per cinque anni mi volle come vicerettore del seminario, mi fece nominare direttore del Centro diocesano vocazionale e del Centro missionario diocesano. Sono stati gli anni più intensi del mio ministero».


La sua grande devozione a papa Giovanni Paolo I lo ha portato ad essere tra i primi sostenitori della sua causa di beatificazione. Insieme con il Comitato Beato Marco di Pordenone, di cui il parroco pratense fa parte fin dalla prima ora, sta organizzando il pellegrinaggio a Roma il 2-3-4 settembre per prendere parte alla proclamazione, a San Pietro, del beato Luciani. Devono essere raggiunti almeno 40 iscritti e ci sono posti ancora liberi: «Chi vuole aderire si rivolga pure a me o in curia a Vittorio Veneto», è l'invito di monsignor Romano, che per un anno, dal 2007 al 2008, si è anche concesso un'esperienza mistica in Terra Santa, a Gerusalemme, da cui è tornato più fortificato e pronto per reggere le redini delle due parrocchie pratensi. Veleggiando verso i 90 anni, senza nessuna intenzione di cedere la guida.

    
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Il Gazzettino