TRIESTE - «Vergogna, vergogna» hanno gridato a più riprese questa sera il migliaio di persone che - incuranti del freddo e delle sferzate di Bora - si...
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Gli organizzatori hanno parlato di «rara insensibilità» ribadendo con forza la richiesta di verità per Giulio, il giovane ricercatore nato a Fiumicello, torturato e ucciso al Cairo. Un minuto di silenzio è stato osservato per il giovane e per tutte le vittime ma soprattutto i manifestanti hanno invocato «iniziative concrete che vanno intensificate e rafforzate».
La manifestazione si è svolta in concomitanza con la riunione del Consiglio che riporta all'ordine del giorno la mozione, a firma dei capigruppo di centrodestra, con la quale si chiedeva la rimozione dello striscione, tolto via dal sindaco Dipiazza prima che l'assemblea municipale si pronunciasse. L'argomento infatti non verrà trattato nella seduta odierna. I manifestanti hanno sottolineato che il gesto del sindaco non interpreta la volontà e la posizione di migliaia di triestini che hanno chiesto e continueranno a chiedere la verità sulla morte di Giulio Regeni. Dopo la rimozione dello striscione dalla facciata del Municipio, uno striscione identico è stato affisso dalla Presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, sul palazzo della Regione che affaccia anch'esso su piazza Unità d'Italia. Molte le magliette gialle questa sera ma anche sciarpe o nastrini dello stesso colore. Un lungo applauso quando da terra gli organizzatori hanno sollevato lo striscione "Verità per Giulio Regeni" da terra. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino